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Marchionne: con questo mercato uno stabilimento di troppo in Italia. A Detroit boom di vendite

Marchionne: con questo mercato uno stabilimento di troppo in Italia. A Detroit boom di vendite

“Se le attuali capacità di assorbimento in Europa resteranno tali per i prossimi 24-36 mesi c’è uno stabilimento di troppo in Italia”. Se riusciremo a indirizzare la capacità produttiva verso gli Usa questo problema scompare ma ci serve la tranquillità di produrre”. Le parole dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, arrivano come una doccia fredda. All’indomani dei dati sul nuovo crollo delle immatricolazioni a giugno, il numero uno del Lingotto avverte: ”Confermeremo gli investimenti in Italia in base alle condizioni di mercato. Le stime per quest’anno sono di 1,4 mln di unità, una cifra mai così bassa dal 1979. Se avremo qualcosa da dire su Mirafiori la diremo”.

A margine della presentazione della Fiat 500 L, Marchionne ha anche annunciato Fiat depositerà domani il ricorso contro la sentenza del tribunale di Roma che ha condannato il Lingotto ad assumere 145 dipendenti dello stabilimento di Pomigliano iscritti alla Fiom. “Non c’è stata discriminazione – ha ribadito – nel 2010 sono stati assunti 20 dipendenti che erano iscritti alla Fiom”

In mattinata, intanto, la Fiat ha comunicato a Verba la volontà di esercitare la sua opzione di acquistare una parte della partecipazione detenuta dal fondo pensione americano in Chrysler.

L’opzione riguarda il 3,3% del capitale del gruppo automobilistico statunitense. Fiat pagherà un prezzo di esercizio determinato secondo gli accordi tra le parti sulla base di un multiplo di mercato (non eccedente il multiplo di Fiat) applicato all’Ebitda di Chrysler degli ultimi quattro trimestri, meno il debito industriale netto. A seguito del perfezionamento dell’acquisto, atteso nelle prossime settimane, Fiat deterrà il 61,8% del capitale di Chrysler.

Veba è il Voluntary employee beneficiary association, un trust amministrato dal sindacato Uaw costituito ai fini delle prestazioni sanitarie in favore degli ex dipendenti di Chrysler.