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Mafia, Romano assolto. In lacrime davanti al giudice: Mai tradito la legge. L’ex ministro era accusato di associazione mafiosa

Il gup del Tribunale di Palermo Fernando Sestito, dopo quasi due ore di Camera di consiglio, ha assolto l’ex ministro per le Politiche agricole Saverio Romano dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il processo si e’ celebrato con il rito abbreviato. Saverio Romano non ha assistito alla lettura del dispositivo di sentenza del gup.
L’ex ministro Romano e’ stato assolto perche’ “il fatto non sussiste”, con l’articolo 530 comma 2, cioe’ la vecchia insufficienza di prove.”Signor giudice non ho mai tradito la legge dello Stato italiano men che meno sostenendo quella forza criminale che più di tutti rappresenta l’antistato. Ho una toga che è pulita e spero di poterla consegnare a mio figlio al più presto. Soprattutto, in questi venti anni, ho sempre osservato le leggi e piu’ volte giurato sulla Costituzione. Signor giudice, io amo questo Paese”.
Sono le dichiarazioni spontanee rese, tra le lacrime, dall’ex ministro per le Politiche agricole Saverio Romano prima che il giudice per l’udienza preliminare Fernando Sestito andasse in camera di consiglio per emettere la sentenza del processo che lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Al termine della requisitoria, il pm Antonino Di Matteo aveva chiesto la condanna a otto anni di carcere tenuto conto della diminuente per il rito abbreviato. Visibilmente emozionato e scosso, prima che il giudice andasse in camera di consiglio per prendere la sua decisione, Romano ha chiesto di prendere la parola e rendere dichiarazioni spontanee: “Mi sembra surreale trovarmi oggi qui -dice- in questi nove anni sono stato prima inseguito da un’ombra che, vista la mia attivita’, si e’ diffusa grazie ai media senza che io potessi avere modo di sapere nulla di quei processi di cui si parlava”. E prosegue: “Dopo otto anni sono stato inseguito da un’accusa pensantissima e da 15 giorni sono inseguito da una richiesta di condanna a otto anni. Signor giudice, io ho svolto al mia attivita’ professionale da avvocato e svolgo la mia attivita’ da parlarmentare. Nel 2003 quando venni raggiunto da un avviso di garanzia scelsi di occuparmi solo dell’attivita’ politica. Ribadisco che la mia toga è pulita”. E conclude: “Ho svolto sempre la mia attività nonostante la mafia. Quei fatti non li ho mai commessi”.
Secondo la Procura Romano avrebbe “stipulato un patto politico-elettorale-mafioso con Cosa nostra” contribuendo “al rafforzamento dell’organizzazione mafiosa”. Inoltre avrebbe anche ottenuto alle Politiche del 2001 “il sostegno elettorale mafioso”. Tesi che i legali dell’ex ministro respingono: “Dopo otto anni di indagini – hanno detto nelle arringhe – la procura ha chiesto per due volte l’archiviazione per Romano“. Inoltre le fonti di prova dell’accusa sarebbero “contraddittorie”.
La sentenza è prevista intorno alle 13.00.