Crisi, Grilli riferisce alla Camera: Da eurozona ancora risposte insufficienti
”E’ indispensabile che, in particolare gli stati dell’area dell’euro, siano in grado di dimostrare la chiara volontà di affrontare la crisi con determinazione e unità di intenti”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, intervenendo in audizione alla Camera sul fiscal compact. ”Come mostrano chiaramente le perduranti instabilità dei mercati, le risposte fornite non sono ancora pienamente soddisfacenti”, sottolinea il ministro.
Per Grilli ”a fronte di circostanze straordinarie sono necessarie risposte straordinarie”. I due trattati sul ‘Meccanismo europeo di stabilità’ (esm) e sul ‘Fiscal compact‘, dice il ministro, ”costituiscono due tasselli essenziali, che è ora necessario rendere pienamente operativi, di un percorso lungo che prevede di necessità ulteriori importanti tappe”.
L’obiettivo di lungo termine ”è, necessariamente, la creazione di condizioni per una ripresa sostanziale e duratura della crescita economica e dell’occupazione nei Paesi europei, in modo da ridare loro la competitività necessaria per svolgere il ruolo politico ed economico che loro compete nel mutato quadro economico mondiale”. A questo fine, prosegue Grilli, ”è molto rilevante che si sia fatta strada, anche per l’intensa azione politica di questo governo nelle sedi europee, la consapevolezza della necessità di accompagnare l’accresciuto impegno sul fronte della disciplina fiscale con un quadro favorevole alle politiche per la crescita”.
La definizione di un Growth compact, da parte dell’ultimo Consiglio europeo, ”costituisce, ben oltre gli specifici contenuti, un passaggio politico cruciale” perché, spiega Grilli, ”rimette al centro dell’agenda europea la responsabilità di politiche che possano creare prospettive di crescita”. Anche altre iniziative sostenute dall’Italia, miranti a un’attenzione particolare alle spese per investimenti produttivi, ”rispondono all’esigenza di incoraggiare la costruzione prospettive di medio – lungo termine più favorevoli”.
Intervenendo in audizione alla Camera il ministro spiega poi che lo ”sforzo finanziario dell’Italia” per il Meccanismo europeo di stabilità è pari a 14,33 miliardi di euro di capitale paid-in, da versare entro il 2014. Il capitale totale conferito nel Esm, ricorda il ministro, è pari a 700 miliardi di euro, di cui 80 di capitale versato (paid-in) e 620 di capitale ‘a chiamata’, che ”assume funzioni assimilabili a quelle di una garanzia”.
L’Italia, con il 17,9% delle azioni, è il terzo sottoscrittore del Esm, dopo Germania e Francia e lo sforzo finanziario dell’Italia, spiega Grilli, si distribuisce nei prossimi anni con le seguenti scadenze: 5,73 miliardi nel 2012 e nel 2013 e 2,87 miliardi nel 2014.
La quota di capitale ‘a chiamata’ che riguarda l’Italia è pari a 111,07 miliardi di euro. Il capitale a chiamata, ricorda Grilli, ”non viene versato secondo modalità e tempi prestabiliti, ma ogni Paese deve impegnarsi a rispondere rapidamente e incondizionatamente a eventuali richieste di capitale da parte di Esm”.
Social