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La Bce salva la Spagna: senza soldi in cassa per pagare i servizi pubblici. Flop dei Bot

La Bce salva la Spagna: senza soldi in cassa per pagare i servizi pubblici. Flop dei Bot

La Spagna “non ha soldi in cassa per pagare i servizi pubblici”. E’ l’allarme lanciato dal ministro del bilancio, Cristobal Montoro, intervenendo al parlamento di Madrid per difendere il piano di austerità del governo. L’esecutivo guidato da Mariano Rajoy, ha detto Montoro, ha deciso il nuovo round di tagli e di misure di austerità da 65 miliardi di euro per rispondere “alle raccomandazioni dell’UE” che in realtà “sono obblighi”.

Il ministro ha evidenziato la necessità di “spiegare senza sotterfugi” la gravità della situazione, ma anche di sottolineare che le decisioni del governo “non sono frutto di scelte estemporanee”. “E ‘ora di mettere le cose in chiaro. La Spagna -ha spiegato- sta vivendo una seconda recessione, estensione di quella del 2009. Il Paese deve uscirne, rimanendo all’interno dell’Europa e dell’euro”. “Per crescere – ha aggiunto – dobbiamo ridurre la spesa pubblica e i servizi. Da una crisi come questa si esce lavorando di più”.

Intanto il Tesoro di Madrid chiude con poca soddisfazione l’asta di titoli a 2,5 e 7 anni per un totale che si è fermato a 2,982 miliardi di euro, leggermente al di sotto dell’obiettivo massimo (3 miliardi) ma con domanda in calo e tassi in netta crescita.

Nell’emissione di titoli a 2 anni, sono stati collocati 1,359 milioni con un interesse del 5,302%, superiore rispetto al 4,483% dell’ultima asta del genere, ma soprattutto il piu’ alto mai registrato dal 1988. Nell’asta a 5 anni sono stati collocati titoli per 1,074 miliardi a un interesse marginale del 6,543%, di tre decimi superiore a quello dell’asta di giugno ma anche il valore piu’ alto dal 1995. Tassi al 6,701% infine per l’asta di titoli in scadenza nel 2019, per 550 milioni di euro.

Sulla scia di questi risultati lo spread dei Bonos a 10 anni rispetto ai Bund tedeschi e’ balzato al suo record storico a 580 punti, con un rendimento tornato oltre il livello d’allarme del 7% (per l’esattezza al 7,02%).