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Usa contro Cina: Ye Shiwen troppo veloce, potrebbe essere doping

Un record incredibile che fa discutere e alimenta sospetti. Ye Shiwen, 16enne rivelazione cinese, ha trionfato nei 400 misti stabilendo il nuovo primato mondiale con il tempo di 4’28”43. Oro olimpico e record, grazie soprattutto all’incredibile 58”68 fatto segnare nei 100 metri a stile libero.
Gli ultimi 50 metri (28”93), in particolare, sono stati più veloci di 0”17 rispetto a quelli nuotati dallo statunitense Ryan Lochte nella prova maschile. Ce n’è abbastanza, insomma, per accendere i riflettori sulla nuova stellina delle piscine. E per pronunciare, magari a mezza bocca, la parola ‘doping’. La diretta interessata non sembra condizionata dai sospetti: ”La squadra cinese rispetta rigorosamente le politiche antidoping, non c’è nessun problema”.
Il caso, però, esiste. ”Vogliamo essere prudenti a parlare di doping in questo caso. Ma ogni volta che nel nostro sport vediamo qualcosa di ‘incredibile’, e metto questa parola tra virgolette, la storia dimostra poi che il doping è coinvolto”, dice lo statunitense John Leonard, direttore esecutivo dell’associazione dei coach americani e dell’organizzazione dei tecnici a livello mondiale.
”Gli ultimi 100 metri -dice al quotidiano The Guardian- mi hanno ricordato alcune nuotatrici della vecchia Germania Est. Gli ultimi 100 metri sono stati incredibili”. La stella cinese, alta 1,72 e pesante 64 kg, ha la taglia ‘media’ di una nuotatrice moderna. I punti interrogativi, però, abbondano comunque: la Ye ha fatto segnare il primo record mondiale dall’introduzione delle nuove norme sui costumi e ha nuotato con un tempo inferiore di 7 secondi a quello fatto segnare agli ultimi Mondiali. Un miglioramento impressionante, anche se non impossibile. Rispetto alla prestazione che ha incoronato Stephanie Rice a Pechino 2008, ha limato 1”09.
Lecito chiedersi poi per quale motivo la ragazza, ovviamente favoritissima nei 200 misti, non venga schierata nei 200 o nei 400 stile libero: ”Ci sono un mucchio di domande”, dice Leonard. Per ora, ufficialmente, non ci sono quesiti particolari nelle stanze del Comitato olimpico internazionale. ”E’ triste che risultati notevoli alimentino subito sospetti”, dice per ora Arne Ljungqvist, presidente della Commissione medica del Cio. ”Non ho motivi per sospettare. Posso solo applaudire fino a prova contraria”.
E fino a prova contraria applaude anche Mark Spitz. La leggenda del nuoto a stelle e strisce, vincitore di 7 ori ai Giochi di Monaco 1972, è rimasto abbagliato dalla prova della giovanissima atleta. ”L’ho trovata affascinante”, scrive Spitz nel suo commento per l’agenzia Dpa.
”In vita mia, non ho mai visto un allungo del genere negli ultimi 25 metri. Non si è mai parlato della remota possibilità che una donna potesse fare una cosa del genere”, dice riferendosi al parziale migliore rispetto a quello dei colleghi uomini.
Un pizzico di prudenza, tra i complimenti, è d’obbligo: ”Bisogna aspettare e vedere cosa succede con lei, bisogna vedere se tra 4 anni è ancora in gara. Vediamo se sarà al via nel prossimo appuntamento internazionale”. Intanto, la giovanissima olimpionica mette altro metallo pregiato in bacheca: l’oro di Londra fa compagnia a quelli vinti nei 200 misti ai Mondiali 2011 e ai Giochi asiatici 2010.