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Josefa sfiora il podio: “E’ stato bello sognare insieme. Le Olimpiadi trionfo del nazionalismo? Ma Grillo è una patacca”

Josefa sfiora il podio: “E’ stato bello sognare insieme. Le Olimpiadi trionfo del nazionalismo? Ma Grillo è una patacca”

 ”E’ la mia ultima gara, è stato bello sognare insieme”. Josefa Idem chiude la strepitosa carriera con il quinto posto nella finale del K1 500 alle Olimpiadi di Londra 2012.

L’azzurra, che compirà 48 anni tra circa un mese, ha sfiorato il podio tagliando il traguardo a 3 decimi di secondo dalla medaglia di bronzo. ”In questa stagione ho visto il podio con il binocolo, aver lottato qui per il bronzo è stato un grande risultato. Sono arrivata qui in condizioni eccellenti, è mancato solo un po”’, dice.

In finale, la Idem ha pagato dazio nel finale: un lieve cedimento le ha impedito di conquistare una medaglia. In semifinale, la fuoriclasse aveva seguito un copione diverso: partenza più soft e finale in crescendo. ”Se si parte bene, si paga al traguardo fine. Se si parte piano, magari diventa impossibile recuperare. E’ sempre difficile azzeccare la strategia al 110%”, osserva ancora. ”Se rifacciamo la gara domani, magari le cose vanno in modo diverso. Chi ha vinto il bronzo, evidentemente, ha curato i dettagli meglio di me”, dice.

”Il mio sogno è andare a Rio e raccontare le imprese degli altri atleti. E’ il momento di voltare pagina, è stato bello sognare insieme”, ripete, pensando ad un ruolo diverso per le Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. ”Tanti hanno tifato per me, voglio ringraziare tutti per il loro sostegno. Anche quando non ho ottenuto risultati, ho sempre trovato persone che mi hanno supportato”, dice ancora.

”Spero di aver ispirato i giovani, ma spero soprattutto di essere stata fonte di ispirazione per la mia generazione: non è mai troppo tardi per sognare, non è mai troppo tardi per mettersi in moto. Questo è il messaggio che mando a chi ha la mia età”, aggiunge.

“Le Olimpiadi trionfo del nazionalismo? Grillo è un patacca”, dice poi Idem commentando le parole del comico. “Tra l’altro questa è una nazionale con un’alta percentuale di atleti nati altrove – osserva -. Siamo un paese che si emoziona per le Olimpiadi ma non per questo andiamo a invadere e a fare delle guerre”.

Parlando di Schwazer, l’azzurra sottolinea: ”Lo vedo come un figlio che ha sbagliato. Dovrà pagare per quello che ha fatto, ma poi è giusto che si rifaccia una vita”.

L’azzurra, all’ottava partecipazione ai Giochi, ha chiuso in 1’53”223, a 0”3 dal podio. Ha trionfato l’ungherese Danuta Kozak, che ha conquistato la medaglia d’oro in 1’51”456. Argento all’ucraina Inna Osypenko (1’52”685) e bronzo alla sudafricana Bridgitte Hartley (1’52”923). Quarto posto per la svedese Sofia Paldanius (1’53”197).

La Idem è stata in piena corsa per il bronzo fino agli ultimi metri. Il cedimento nel finale, però, le ha impedito di aggiungere l’ennesima medaglia ad un palmares a dir poco impressionante.

L’elenco globale è interminabile: in totale, tra Olimpiadi e Mondiali, ci sono 6 ori, 11 argenti e 9 bronzi. A tutto questo, va aggiunto il bottino europeo con 8 ori, 2 argenti e 2 bronzi. Come se non bastasse, fanno da ‘contorno’ due Coppe del Mondo e 45 successi parziali.

Gianni Petrucci, presidente del Coni, rende omaggio alla Idem: ”E’ stata immensa, è la nostra medaglia d’oro. Ha vinto per sé, per la famiglia e per l’immagine del Paese. Il suo è un risultato straordinario. Lei è la vera novità di questa Olimpiade per tutto il mondo”.