Siria, denuncia Onu: Crimini contro l’umanità. Il Paese sospeso dal mondo musulmano
Crimini contro l’umanità sono stati commessi in Siria dalle milizie fedeli al regime, ma anche dai ribelli. E’ il verdetto della Commissione d’inchiesta dell’Onu sulla crisi nel Paese.
”La Commissione – si legge nel Rapporto – ha trovato fondati motivi per ritenere che le forze governative e gli Shabiha abbiano commesso omicidi e torture, e gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, tra cui omicidi illegali, arresti e detenzioni arbitrari, violenze sessuali, attacchi indiscriminati, saccheggi e distruzione di proprietà”.
Tuttavia, si precisa nel documento, le responsabilità dei ribelli siriani ”non raggiungono la gravità, la frequenza e l’intensità” di quelle dell’esercito e delle forze di sicurezza.
Intanto, anche i paesi islamici isolano Damasco. L’Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) ha deciso di sospendere la Siria tra i suoi membri. Lo ha annunciato la stessa organizzazione dei Paesi musulmani oggi a La Mecca, in Arabia Saudita, dove si è svolta una riunione dei Paesi membri. I partecipanti hanno condannato la repressione violenta della rivolta siriana messa in atto dal presidente Bashar al-Assad.
”La conferenza decide di sospendere l’adesione della Repubblica araba della Siria dall’Oci e da tutte i suoi organi sussidari, le istituzioni specializzate e affiliate”, si legge nel comunicato di chiusura del vertice. La decisione conferma l’indicazione fornita lunedì dal vertice preliminare dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione della cooperazione islamica.
E’ stata l’Arabia Saudita, Paese ospitante il vertice, che ha guidato l’impegno arabo per isolare diplomaticamente la Siria e che ha sostenuto gli appelli dell’opposizione siriana a ottenere le armi per combattere il regime di Assad. L’ipotesi della ribellione armata era stata descritta a febbraio dal ministro degli Esteri saudita Saud al-Fasial come una ”idea eccellente”. Contrario alla sospensione della Siria dall’Oci si è invece confermato l’Iran di Mahmoud Ahmadinejad.
L’obiettivo della sospensione votata dai 57 membri dell’Oci è quindi quello di inviare un ”messaggio forte” a Damasco, come recita il comunicato diffuso al termine del vertice. I partecipanti si sono infatti detti d’accordo sulla ”necessità di interrompere immediatamente gli atti di violenza in Siria e di sospendere il Paese dall’Oci”.
I membri dell’Organizzazione della cooperazione islamica hanno escluso l’ipotesi di un intervento armato esterno per mettere fine alla crisi in corso nel Paese. Lo riferisce il segretario generale dell’Oci, Ekmeleddin Ihsanoglu.
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