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Incendi, 800 roghi in una settimana. Arrestato l’uomo che ha appiccato il fuoco tra Lauro e Palma Campania

E’ stato arrestato dal personale del Corpo forestale dello Stato il presunto responsabile del rogo divampato ieri tra Lauro e Palma Campania al confine tra le province di Avellino e Napoli in un bosco di castagno, nel quale ha perso la vita l’operaio della Regione Campania, Michele Ciglione, di 57 anni, ed è rimasto ferito l’assistente del Corpo forestale dello Stato Alberto Campanella.
L’ipotesi di reato è omicidio colposo e incendio boschivo colposo. L’uomo, un sessant’enne originario di Nola, è un autotrasportatore. Grazie all’intesa attività investigativa condotta dal personale del Nipaf (Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale) di Avellino, con il metodo delle evidenze fisiche, gli agenti della Forestale sono riusciti ad individuare il punto esatto dal quale sarebbe divampato l’incendio. Le fiamme si sarebbero, infatti, sviluppate da un terreno attiguo al bosco di castagno sito nel Comune di Lauro, di cui l’uomo arrestato è il proprietario.
Gli agenti della Forestale, dopo un lungo interrogatorio, hanno accompagnato il presunto responsabile del rogo presso il Comando Stazione di Monteforte Irpino (Av), per l’ultima redazione degli atti giudiziari, prima di condurlo presso la casa circondariale di Avellino.
E’ stato invece scarcerato Valerio Acampora, 29 anni, accusato di essere uno dei responsabili dell’incendio di sabato scorso lungo la strada del Cristo, a Marina di Grosseto. L’uomo aveva coperto, con la sua confessione, il fratello Gianluca, 25 anni. Secondo quanto ricostruito, quest’ultimo si trovava in motorino, e aveva perso il telefonino, caduto in terra. Durante la ricerca si è acceso una sigaretta, da cui è originato il rogo. Pur essendo accaduto il tutto involontariamente, il giovane si è spaventato ed è fuggito, ma alcuni passanti hanno annotato il numero di targa. Sullo scooter, qualche ora dopo, è stato trovato il fratello 29enne, che si è addossato la colpa per coprirlo. E’ stato scarcerato anche Luca Alpini, il 42enne fiorentino sorpreso domenica pomeriggio ad appiccare il fuoco a Cala Violina, sempre nel grossetano. Per lui, reo confesso, il gip ha disposto la detenzione domiciliare e l’obbligo di dimora a Firenze.
Da Nord a Sud intanto è sempre emergenza. Sono stati 127 gli incendi boschivi divampati ieri in tutta Italia a impegnare i mezzi e il personale del Corpo forestale dello Stato. Il maggior numero si registra in Campania ma le fiamme hanno assediato anche la Calabria, la Basilicata, la Toscana e il Lazio.
Gli incendi sono in crescita di oltre il 74% rispetto al 2011 con più di 6.200 roghi registrati finora sul territorio nazionale. “Dati parziali – spiega all’Adnkronos Mauro Capone, responsabile della Divisione antincendio del Corpo forestale dello Stato – ma che fotografano un quadro difficile. Basti pensare che nell’ultima settimana sono stati ben 840 gli incendi, con una media di 110 roghi al giorno”. Cresciuta del 100% poi la superficie boscata percorsa dal fuoco.
“Non siamo ai numeri del 2007″, ‘l’annus horribilis’ che vide il Gargano, in particolare Peschici e Vieste, devastati dagli incendi, “ma occorre tenere alta l’attenzione – precisa Capone – perché ci aspettano ancora 20 giorni delicati in cui non si può abbassare la guardia pensando che il peggio sia alle spalle”.
“La regione più colpita al momento – sottolinea Capone – risulta essere la Campania”. “Più in generale anche Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania, Toscana e Lazio hanno fatto registrare un alto numero di roghi. Sicuramente le condizioni climatiche, ondate di calore – spiega Capone – hanno una loro influenza ma l’innesco è quasi sempre da ricondurre alla mano dell’uomo o alla cattiva gestione del territorio”.
“Ad oggi – riferisce il responsabile della Divisione antincendio del Corpo forestale dello Stato – abbiamo denunciato circa 300 persone in cui rientrano varie tipologie di soggetti, dal piromane seriale a chi compie atti per avere a disposizioni terreni per il pascolo o per la caccia”.
La ‘mano’ della criminalità organizzata è invece più presente “nei roghi – spiega – che interessano terreni o beni confiscati proprio alla mafia, con il chiaro intento di provocare un danno, o ad attività connesse alla gestione dei rifiuti”.
Importante è l’apporto che può arrivare dai cittadini. “C’è stato un incremento – dice Capone – del 30% delle segnalazioni al 1515 del Corpo forestale dello Stato. Numeri importanti che dimostrano come la partecipazione e la collaborazione di tutti può aiutare a prevenire e a intervenire in tempo sui roghi”.
Ma attenzione al ‘fai da te’ che nel caso degli incendi può rivelarsi fatale. “Chi si trova di fronte a un incendio deve segnalarlo immediatamente alle autorità evitando di affrontare l’emergenza da solo, basta infatti un cambio di vento per ritrovarsi circondati dalle fiamme”.
”Occorre poi seguire le indicazioni del personale preposto – conclude – avendo ben presente che la priorità deve essere la propria incolumità e non, ad esempio, il recupero di oggetti dimenticati. Infine bisogna fare in modo che ogni nostra azione non sia di intralcio ai soccorsi”