Visigoti di Alarico, una volta nostri alleati, dopo avere cinto d'assedio la
città hanno bloccato tutte le vie d'accesso a Roma, compreso il Tevere e il
porto di Ostia, impedendo così qualsiasi tipo di rifornimento. Il popolo della
"Città Eterna" ha dovuto patire ben cinque mesi di fame, finendo per cibarsi
anche di gatti e topi, e in qualche caso di ricorrere anche al cannibalismo. Le
condizioni igieniche della città sono arrivate al limite, e si cominciano a
segnalare numerosi casi di colera e di peste. Oggi il drammatico epilogo: un
gruppo di schiavi, resi folli dalla fame, ha spalancato la Porta Salaria ai
Visigoti, che adesso dilagano in città distruggendo e saccheggiando.
Purtuttavia Alarico, di religione cristiano-ariana, ha imposto precise
disposizioni ai suoi uomini di non toccare i luoghi sacri, e ha personalmente
posto sotto la sua tutela il papa Innocenzo I. Alarico ha anche catturato come
ostaggio Galla Placidia, sorella dell'imperatore Onorio, imponendole di
sposarlo. Dalla lontana Africa giunge voce che Agostino, vescovo di Ippona,
giudichi il "Sacco di Roma" come il segno della imminente fine del mondo, e la
giusta punizione che Dio infligge alla Capitale del paganesimo.
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