Terrore a Manhattan, spara e uccide l’ex datore di lavoro che lo aveva licenziato. La polizia lo blocca ferendolo a morte
Era stato licenziato un anno fa, oggi è tornato in ufficio, vicino all’Empire State Building, e ha sparato in faccia all’ex datore di lavoro che lo aveva licenziato un anno fa, un uomo di 41 anni, uccidendolo, quindi ha fatto fuoco con una calibro 45 contro la folla. E’ accaduto alle 9 di mattina (ora locale), le 15 in Italia, a New York, tra la 5th Avenue e la 34esima strada, davanti al grattacielo, simbolo della Grande Mela. Nove le persone rimaste ferite di cui almeno una in modo grave. Anche l’autore della sparatoria è rimasto ucciso.L’autore della sparatoria non aveva precedenti penali, si chiamavaJeffrey Johnson e aveva 53 anni, hanno riferito il sindaco di New York Miachael Bloomberg e il capo della polizia Ray Kelly. Prima di perdere il lavoro Johnson era impiegato come designer di accessori da donna in una azienda tessile che ha i suoi uffici nei pressi del grattacielo.
Johnson sarebbe stato inseguito poi da un operaio che, dopo aver assistito alla scena, ha avvisato alcuni poliziotti di zona. Quando gli agenti si sono avvicinati all’uomo, Johnson ha aperto il fuoco, costringendoli a loro volta a sparare.L’Fbi ha escluso che la sparatoria abbia una matrice terroristica.”New York è una delle più sicure tra le grandi città americane, ma non siamo immuni dal problema nazionale della violenza da armi da fuoco”, ha detto Bloomberg.La sparatoria di questa mattina è l’ultimo di una serie di gravi episodi di violenza verificatisi nell’arco di poche settimane negli Stati Uniti. Il 5 agosto, Wade Michael Page, 40 anni, aveva invece aperto il fuoco contro 6 fedeli all’interno di un tempio sikh di Oak Creek, alla periferia di Milwaukee, nel Wisconsin, per poi spararsi alla testa dopo che la polizia lo aveva colpito allo stomaco. L’uomo era un veterano dell’esercito statunitense e viveva nei pressi del tempio. Secondo quanto riferito dall’Fbi, Page era collegato a piccoli gruppi di suprematisti bianchi e ciò fa pensare che la strage sia avvenuta per ragioni di odio razziale.Nessun movente è stato invece ancora individuato per la strage compiuta lo scorso 20 luglio dal 24enne James Holmes. Il giovane, dopo aver fatto irruzione in un cinema di Aurora, alla periferia di Denver, dove era in corso la proiezione della premiere di ‘Batman, il ritorno del cavaliere oscuro’, ha lanciato nella sala dei candelotti di gas lacrimogeno e ha poi aperto il fuoco contro gli spettatori. Nella strage sono morte 12 persone e altre 58 sono rimaste ferite.Pochi giorni fa, sempre New York, era stata teatro di un altro episodio di violenza in un altro luogo affollato. A Times Square, il 12 agosto, la polizia ha ucciso fra la folla un uomo che brandiva un coltello. L’uomo, un afroamericano, era stato fermato dagli agenti perché sospettato di fumare marijuana, ma ha reagito minacciando i poliziotti e dandosi alla fuga. Gli agenti, che sostengono di avere tentato di fermarlo anche con l’uso di spray al peperoncino, hanno aperto il fuoco contro di lui, uccidendolo.
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