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Stagione della caccia, avvio con polemiche. Il ministro dell’agricoltura: Troppi incendi, posticipiamo. I cacciatori: Nessuna moratoria

Fa discutere la presa di posizione del ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, che ha proposto di posticipare l’avvio della stagione della caccia a causa della siccità e degli incendi che stanno colpendo ancora in questi giorni vaste zone dell’Italia.
Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro dell’Ambiente e presidente della Fondazione Univerde, ribadisce il “no alla riapertura della caccia”. “Gli incendi continuano a funestare tutta la Penisola. E’ evidente anche ai piu’ inesperti che tanti animali selvatici sono morti per il fuoco e tutti vivono in condizioni difficili. Ma settembre e’ il mese di apertura della caccia e molte regioni, con costante contrasto con le norme europee e nazionali, insistono a votare per aperture anticipando l’azione dei fucili”. Per Pecoraro Scanio dunque, “bene ha fatto il ministro dell’agricoltura a chiedere di bloccare subito le pre-aperture, anzi bisogna sospendere la stagione venatoria”.
Sulla stessa linea l’Ente nazionale per la Protezione Animali che chiede al governo di “esercitare pienamente e tempestivamente i suoi poteri per la piena tutela della fauna, in ottemperanza all’articolo 117 della Costituzione, che attribuisce allo Stato la potesta’ esclusiva nei confronti dell’ambiente, degli ecosistemi e, dunque, degli animali selvatici”. “Chiediamo con forza al governo la piena applicazione a livello regionale del parere sull’emergenza siccita’ e sulla gravissima crisi della fauna espresso dall’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale”. Se il governo non agira’ immediatamente – denuncia l’Enpa – con le preaperture di sabato 1 e domenica 2 settembre, “avverra’ un autentico massacro”. “Ci risulta infatti – prosegue l’associazione – che moltissimi animali, in Veneto come in Umbria, in Toscana come in Campania, stremati dal caldo e in fuga dagli incendi, si siano raccolti intorno alle poche, rimanenti, pozze d’acqua dove i cacciatori sono gia’ pronti all’appostamento”.
Sul fronte opposto le associazioni dei cacciatori, che non vogliono sentire parlare di moratoria a causa della siccità. “Chiediamo il rispetto dei nostri diritti, vogliamo solo dedicarci alla nostra passione, la caccia, nel rispetto di tutti”, rilevano alcune tra le principali associazioni venatorie, interpellate dall’Adnkronos, negando gli effetti negativi della siccita’ sulla fauna. “La caccia c’e’ e si pratica in tutto il mondo”, dice Osvaldo Veneziano, presidente di Arcicaccia. “In Italia c’e’ una buona legge, che prevede ad esempio regole per la caccia sicura e per salvaguardare alcuni tipi di specie”. “Quanto al problema della siccita’ -sottolinea- e quindi delle moratorie richieste dagli animalisti, si tratta di ragionamenti pregiudiziali sbagliati, perche’ bisogna riconoscere come le situazioni siano diverse a seconda dei territori. Inoltre le condizioni climatiche stanno cambiando con l’arrivo oramai imminente delle piogge. C’e’ un ragionamento ideologico strumentale, vari politici cercano evidentemente di migliorare la propria immagine e soprattutto in questa fase c’e’ una sorta di caccia al voto”.
Per il Presidente Regionale dell’Arci Caccia del Lazio, Claudio Terribili, infine, “agli incendi dolosi – continua – si risponde con una massiccia azione di vigilanza sul territorio e in questo le associazioni venatorie forniscono migliaia di cacciatori e centinaia di guardie volontarie a costo zero per la comunita’”.