Sanità, il dl Balduzzi arriva “spompato” in Cdm: abolite tasse su bevande gassate e distanza minima tra slot machine e scuole
Alla fine la montagna ha partorito il topolino. La parte del decreto Balduzzi che introduceva norme stringenti per la promozione di corretti stili di vita – quali ad esempio l’introduzione di una tassa sulle bibite gassate e una stretta sui giochi d’azzardo – è stata ‘decapitata’. Via la tassa sui soft drink e via la stretta sulle distanze minime delle slot machine da scuole e ospedali. A salvarsi, così com’erano state pensate in origine, le sanzioni per la vendita di tabacchi ai minori. Questa l’ultima bozza del testo che oggi pomeriggio verrà esaminata dal Consiglio dei ministri e che potrebbe anche perdere la sua natura di decreto per diventare un disegno di legge.
Al posto della tassa sulle bevande gassate e zuccherine, nel testo compare l’obbligo dal primo gennaio 2013 della presenza di almeno il 20% di succo naturale nelle bevande analcoliche con frutta. In tema di contrasto alla ludopatia – che entra nei Lea e quindi tra le cure garantite dal Servizio sanitario nazionale – il ministro della Salute Renato Balduzzi si è dovuto accontentare di portare a casa solo una stretta sugli spot dei giochi d’azzardo. E’ saltata infatti la norma sulle distanze minime (500 metri) delle sale da gioco da scuole e ospedali.
Il divieto di spot varrà nei programmi radio-tv nei venti minuti prima e dopo i programmi per minori e sempre dalle 16 alle 19.30, sulla stampa destinata ai minori e nei cinema per i film dedicati ai minori, sui mezzi di trasporto pubblici e nei luoghi prevalentemente frequentati da ‘under 18′, che non potranno comparire in qualsiasi pubblicità sui giochi d’azzardo. Pesanti le sanzioni: fino a 100 mila euro e la sospensione per due anni della concessione.
Invariate invece le norme anti-fumo: multe salate per i tabaccai che non rispettano le regole. Chiunque vende o somministra i prodotti del tabacco ai minori di anni diciotto – si legge nella bozza – è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso più di una volta si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2.000 euro e la sospensione, per tre mesi, della licenza all’esercizio dell’attività.
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