Siria, tensione alle stelle con la Turchia: Ankara pronta ad attaccare. Il Ministro Terzi: Reazione legittima
Sale la tensione tra Turchia e Siria all’indomani degli scontri avvenuti lungo il confine. Il Parlamento turco sta infatti discutendo dell’avvio di operazioni militari contro il regime di Damasco, che tuttavia invita Ankara a comportarsi ”in modo saggio e con responsabilità” e promette ”una seria indagine sull’origine del fuoco che ha causato il martirio di una cittadina turca e dei suoi figli”.
Per il ministro degli Esteri, Giulio Terzi la richiesta del governo di Ankara al parlamento turco “è una valutazione che dà il governo turco e credo sia perfettamente legittimato a chiederlo”. “Nel consiglio atlantico di questa notte è stato riaffermato il principio della indivisibilità della sicurezza” dei Paesi dell’Alleanza atlantica, ha ricordato Terzi, commentando l’incidente militare al confine tra Siria e Turchia. “Per il momento – ha detto Terzi al suo arrivo alla Luiss per un convegno – si e’ rimasti sul piano dell’articolo 4″, vale a dire quello della consultazione e concertazione politica tra i Paesi della Nato. Quanto al principio della “indivisibilita’ della sicurezza”, ha detto Terzi, “e’ un principio al quale i membri dell’Alleanza atlantica tengono molto. Per questo – ha concluso – ribadisco la mia solidarieta’ e quella del governo italiano al governo turco”.
Intanto questa mattina sono proseguite le operazioni dell’artiglieria turca verso il territorio siriano. Nel mirino, secondo l’attivista Rami al-Idlibi della zona nordoccidentale di Idlib, c’è sempre ”l’area di Tal Abyad, dove si trovano postazioni dell’Esercito di Damasco”.
Nella stessa zona almeno cinque soldati delle forze fedeli al regime di Bashar al-Assad sono morti e più di 15 sono rimasti feriti nel corso di raid notturni turchi scattati dopo che ieri colpi di mortaio sparati dalla Siria hanno colpito la provincia turca di Sanliurfa, uccidendo una donna e quattro suoi figli.
Dal canto suo il ministro siriano dell’Informazione Omran Zoabi, in una dichiarazione rilasciata ieri sera alla tv di Stato e ripresa stamani dall’agenzia di stampa ufficiale siriana ‘Sana’, ha ribadito che “i Paesi confinanti debbono reagire con saggezza e responsabilità in caso di incidenti alla frontiera”. Il ministro ha sottolineato la difficoltà di controllo della linea di confine tra i due Paesi, così “estesa e utilizzata in operazioni di contrabbando di armi e per il passaggio di terroristi armati, che hanno commesso massacri in Siria, l’ultimo è la strage di Aleppo di ieri, perpetrata da al-Qaeda provocando il martirio di numerosi civili”. Il ministro ha infine ricordato che la politica della Siria riguardo i Paesi confinanti “si basa sui principi del buon vicinato e del rispetto delle sovranità nazionali”.
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