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Alitalia, tagli in arrivo con il nuovo piano industriale: previsti 690 esuberi. Lunedì incontro tra sindacati e azienda

Sono 690 i nuovi esuberi di personale di Alitalia. Ad annunciarlo è stata l’azienda nel corso dell’incontro con i sindacati di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl, convocato per illustrare il nuovo piano industriale della compagnia.
Netta la contrarietà manifestata dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali ai nuovi tagli prospettati. Filt-Cgil: ”La cassa integrazione degli addetti del trasporto aereo non è una soluzione ma un problema da risolvere per i tanti addetti già collocati in cigs o mobilita’ del settore senza occupazione”.
Per proseguire il confronto sul nuovo piano si svolgerà lunedì prossimo, alle 15, il nuovo incontro tra compagnia e sindacati.
Nel dettaglio, riferiscono fonti sindacali, le eccedenze di personale denunciate riguardano 300 assistenti di volo, 300 dipendenti dello staff di terra e 90 addetti della manutenzione. Per la gestione di una parte degli esuberi, è previsto il ricorso alla cassa integrazione. La compagnia, inoltre, punta su un recupero della produttività del personale.
Gli interventi sul costo del lavoro rappresentano, spiegano le stesse fonti, una delle leve per conseguire risparmi stimati intorno ai 30 milioni di euro.
Per il leader Uil Luigi Angeletti, “è un evento annunciato. Le compagnie aeree sono di nuovo in crisi. La recessione colpisce anche loro” afferma, aggiungendo: “Vediamo cosa ci diranno in termini di piano industriale; la cosa che ci interessa è il tipo di strategia occupazionale che Alitalia vuole mettere in campo”.
Sul piano industriale di Alitalia ”chiediamo al governo e ai vertici di Alitalia di riferire immediatamente alla Camera”. E’ quanto chiede il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta. ”A quattro anni dal passaggio di consegne della vecchia Alitalia alla Cai – afferma in una nota – le conseguenze drammatiche della privatizzazione, voluta in quei termini dall’allora premier Berlusconi, sono sotto gli occhi di tutti”.
”Ci troviamo a fare i conti con una compagnia in grave difficoltà, come hanno ammesso gli stessi vertici della società, e con il dramma di migliaia di lavoratori sull’orlo del baratro. Se si fossero legate le sorti dell’ex Alitalia ad un vettore internazionale avremmo resistito meglio alla crisi del settore aereo, presente ovunque ma drammatica in Italia. Avremmo inoltre garantito ben altre prospettive anche per quei 4.500 cassintegrati Alitalia che sono stati abbandonati al loro destino”.
Per l’esponente del Pd, ”non si può tollerare che a pagare il prezzo di un’operazione assolutamente sbagliata siano ancora una volta i lavoratori. Ciò vale ancora di più nel sistema aeroportuale della Capitale che conta con l’indotto circa 36.000 addetti, il più colpito dalla crisi del settore dovuta alla perdita di un vettore nazionale”.
”L’annunciato Piano nazionale degli aeroporti potrebbe contribuire a riordinare un sistema dove fino ad oggi abbiamo assistito alla guerra tra scali che ha fatto carne da macello dei lavoratori. Chiediamo al governo – conclude Meta – e ai vertici di Alitalia di riferire immediatamente alla Camera sui dettagli del piano industriale che prevede ulteriori 690 esuberi”.