Concordia, quarto giorno di udienza. Continua l’incidente probatorio sulla scatola nera
Al Teatro Moderno di Grosseto va in scena oggi il quarto giorno di udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera della Costa Concordia. Quella odierna sara’ la giornata dei difensori di Francesco Schettino, gli avvocati Domenico e Francesco Pepe, e Bruno Leporatti. I legali hanno preparato una controffensiva in 200 domande e vari punti, con la quale mirano a smontare la relazione di 270 pagine dei periti, che sostanzialmente individuano nel comandante della Concordia l’unico responsabile del naufragio.
La principale ‘freccia’ all’arco della difesa e’ quella del timoniere indonesiano, che il gip Valeria Montesarchio non ha voluto inserire nell’incidente probatorio nonostante due giorni di richieste dell’avvocato Leporatti. Secondo alcune fonti l’uomo sarebbe indagato da agosto, ma al gip non risulta. Il timoniere e’ accusato da Schettino (e le registrazioni emerse confermano) di aver capito male l’ordine di virata, ruotando il timone a sinistra invece che a destra. Un errore ”determinante”, secondo i difensori di Schettino, ”ininfluente” invece per l’accusa.
Altro obiettivo del contro-esame, la Costa Crociere. Il timoniere indonesiano non sapeva bene l’italiano, cosi’ come molti altri membri dell’equipaggio ingaggiato da Costa. Il comando di Schettino fu eseguito male proprio perche’ il timoniere non conosceva bene la nostra lingua, contravvenendo cosi’ all’obbligo, imposto dalla stessa Costa, di parlare italiano a bordo della nave. Inoltre Schettino ha accusato il capo dell’unita’ di Crisi della Costa Crociere, Roberto Ferrarini, di aver perso tempo prima di far intervenire i soccorsi, perche’, avrebbe detto, ”i rimorchiatori ci mangiano la nave”.
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