Terremoto L’Aquila, lasciano i vertici della Commisione Grandi Rischi: La sentenza mina la serenità
L’ufficio di presidenza della Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi – formato dal presidente, Luciano Maiani, dal presidente emerito, Giuseppe Zamberletti, e dal vicepresidente, Mauro Rosi – ha rassegnato questa mattina le dimissioni al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Lo comunica il Dipartimento della Protezione Civile in una nota. Il presidente Majani ritiene ”che la situazione creatasi a seguito della sentenza di ieri sui fatti dell’Aquila sia incompatibile con un sereno ed efficace svolgimento dei compiti della Commissione e con il suo ruolo di alta consulenza nei confronti degli organi dello Stato”.
Il Dipartimento, inoltre, informa che il professor Mauro Dolce ha presentato le sue dimissioni da direttore dell’Ufficio III – Rischio sismico e vulcanico. All’esito dell’iter amministrativo previsto, il professore verra’ assegnato ad altro incarico.
”Il nostro gesto e’ a difesa della comunita’ scientifica e delle garanzie per il modo della ricerca”. Lo dice all’Adnkronos Giuseppe Zamberletti, ‘padre’ della Protezione civile italiana, spiegando le dimissioni rassegnate dall’ufficio di presidenza della Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi. ”Il rischio -spiega il presidente emerito della commissione Grandi Rischi- e’ che gli scienziati non se la sentano piu’ di esprimere liberamente il risultato delle proprie conoscenze. Che garanzie hanno che gli studi fatti non possano diventare oggetto di una responsabilita’ penale? Questo non avviene in nessuna parte del mondo…”. ”Il problema -rimarca Zamberletti- e’ riuscire a dare una normativa che, salvo i casi di dolo o di grave negligenza o colpa, tuteli la ricerca. Adesso si e’ creato il terrore: se gli esperti esprimono un parere e c’e’ la minaccia di un procedimento penale, si perde serenita’ nel giudizio. Ci sono restrizioni che possono frenare la libera ricerca”.
Social