La Juve non è più imbattibile: l’Inter di Stramaccioni sfata il tabù. Fiorentina ok, il Napoli frena
Una Juve brillante solo per i primi 30 minuti paradossalmente è stata travolta dalle ripercussioni del gol in fuorigioco dopo 18 secondi ma l’Inter di Stramaccioni è apparsa più in palla. I bianconeri hanno perso peso in attacco dopo l’uscita di Vucinic per una botta rimediata in mezzo al campo, né Giovinco né Bentler subentrato a Vucinic sono riusciti a far salire la squadra e neanche a rendersi pericolosi. La partita si è giocata sul ritmo e l’Inter è riuscita a giocare con una intensità vertiginosa. Su tutti i soliti Cambiasso e Zanetti.
Un Napoli sornione non riesce a battere il Torino. Alla rete del ‘matador’ Cavani al rientro al 7′, risponde Sansone al 91′ su un retropassaggio incredibile di Aronica. La squadra di Mazzarri non sfrutta cosi’ l’opportunita’ d’oro offertale dall’Inter e si porta solo a 23 punti, a -5 dalla Juve e a -4 dall’Inter, mentre il Torino sale a 11 punti. Rispetto alla gara di Bergamo, Mazzarri da’ un turno di riposo a centrocampo a Inter, preferendogli Dzemaili. In attacco torna, dopo l’infortunio Cavani, a cui fa posto Insigne, in coppia con Pandev. Nel Torino Ventura fa due cambi rispetto alla squadra che ha pareggiato a Roma con la Lazio, preferendo Basha a Brighi, in mezzo al campo e Vives a Santana sull’out di sinistra. In attacco confermato Sgrigna al fianco di Bianchi.
Il Napoli parte piano ma al primo affondo va in vantaggio. Al 7′ lunga rimessa in area sulla destra per Hamsik che dalla linea di fondo calcia in mezzo, Gillet in tuffo respinge sui piedi di Cavani che da pochi passi insacca la rete del vantaggio partenopeo. Al 18′ azzurri ancora avanti, Dzemaili serve Hamsik il cui sinistro dal limite termina un metro oltre l’incrocio alla destra di Gillet.
Il Torino manovra ma non punge e al 23′ Pandev va via di rimessa, salta Glik e tenta il sinistro, ma la palla viene deviata in angolo col corpo da Gazzi. A meta’ tempo su una corta respinta della difesa granata prova il destro di prima intenzione da fuori Dzemaili ma la palla e’ ancora fuori. Unica vera occasione per il Toro al 35′: su un calcio d’angolo dalla sinistra di Sgrigna, Bianchi schiaccia di testa da pochi passi ma e’ troppo debole e centrale e non impensierisce De Sanctis.
La squadra di Mazzarri controlla la partita facendo molta attenzione ai granata. Al 12′ del secondo tempo ancora azzurri vicini al gol: lancio sulla sinistra di Dossena che di controbalzo rimette in mezzo e colpisce la parte alta della traversa. Le occasioni per la squadra di Ventura sono poche ma clamorose anche se non sfruttate dai suoi attaccanti: al 18′ punizione dalla trequarti rasoterra di Basha per Sgrigna che, tutto solo, liscia clamorosamente il pallone col destro in girata dall’interno dell’area.
Il Torino prova a cercare il gol del pari e al 33′ su punizione dalla trequarti di Sansone, svetta Inler che di testa allontana ma arriva in corsa Cerci il cui tiro di controbalzo termina oltre la traversa. Al 39′ ci prova Santana dalla distanza, ma la palla e’ ancora fuori. In contropiede il Napoli va vicinissimo a chiudere la gara: Insigne lancia solo davanti alla porta Hamsik che salta sulla sinistra Gillet in uscita ma poi, da posizione defilata, calcia sull’esterno della rete. Al 46′ arriva la beffa per il Napoli. Incredibile errore in retropassaggio di Aronica che lancia involontariamente Sansone che salta De Sanctis e insacca a porta vuota la rete del definitivo 1-1. Nel finale espulso per proteste il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri.
Fiorentina forza 4 verso la Champions
La Fiorentina cala il poker e sogna l’Europa che conta. I viola battono il Cagliari per 4-1, volano a 21 punti e strappano il quarto posto alla Lazio. La terza posizione, che vale la qualificazione ai preliminari di Champions League, e’ lontana solo 2 lunghezze. La crescita della formazione di Montella passa per il successo firmato dalle reti di Rodriguez (14′), Jovetic (50′), Toni (54′) e Cuadrado (84′).
Il Cagliari, k.o. dopo 4 vittorie consecutive, si illude con il pareggio provvisorio di Casarini (42′) e nella ripresa si spegne dopo aver sprecato la clamorosa chance per il 2-2. Il passo falso non pesa granche’ per i sardi, che a quota 14 rimangono lontani dalle zone calde della classifica. Un gradino piu’ su c’e’ l’Atalanta, che passa per 2-1 a Genova e condanna la Sampdoria alla sesta sconfitta consecutiva. I bergamaschi aprono al 2′ con Bonaventura e chiudono al 76′ con De Luca. In mezzo, c’e’ il gol blucerchiato di Maresca (53′): la rovesciata spettacolare non basta, i liguri rimangono ancorati a quota 10 e continuano a scivolare verso il fondo.
Piu’ in basso di tutti c’e’ sempre il Siena, che si aggancia pero’ al treno delle pericolanti con il prezioso 1-0 sul Siena. Il gol di Paci (55′) permette ai bianconeri di arrivare a quota 6. Il Genoa, al quarto stop di fila, rimane ad 8 punti ed e’ raggiunto dal Bologna. Gli emiliani non vanno oltre l’1-1 casalingo con l’Udinese: Diamanti fa centro al 46′, Di Natale risponde al 73′ e i friulani si salvano.
Catania cala poker e Lazio travolta
Il Catania polverizza la Lazio, che incassa un pesantissimo poker e si avvicina nel modo peggiore al derby in programma domenica prossima. Il 4-0 finale dimostra il dominio totale dei siciliani, padroni del campo dall’inizio alla fine. La vittoria consente ai rossoazzurri di salire a 15 punti, in zona Europa League, a 4 lunghezze dai biancocelesti.
La squadra di Petkovic vive una domenica da incubo: concede di tutto in difesa e, priva dello squalificato Klose, fa nulla o quasi in attacco. Per i padroni di casa e’ sin troppo semplice mettere i 3 punti in cassaforte con uno show che comincia al 9′. Spolli innesca Gomez, che entra in area e dal vertice sinistro spara un siluro sul primo palo: Bizzarri non fa nemmeno in tempo a toccare il pallone, palla in rete e 1-0. La reazione della Lazio e’ affidata al piede di Candreva e alla deviazione di Mauri: il colpo di tacco e’ impreciso per questione di centimetri. I padroni di casa sono pericolosissimi quando accelerano.
Al 24′, un fallo di mano di Dias viene punito con il calcio di rigore: Lodi non sbaglia dal dischetto, 2-0. La Lazio e’ un pugile scosso e si espone ai colpi dell’avversario. Marchese sfonda a sinistra, Gomez e’ libero di appoggiare da distanza ravvicinata: 3-0 e al 29′ la gara e’ virtualmente chiusa con un’ora di anticipo. La retroguardia biancoceleste continua a ballare e in piu’ di un’occasione rischia di incassare il quarto gol prima dell’intervallo.
Il copione del match cambia parzialmente nella ripresa. I capitolini, con l’ingresso di Floccari, hanno piu’ peso davanti. In realta’, la porta di Andujar rischia poco perche’ gli ospiti non riescono mai ad accelerare. Il Catania pensa a difendersi e riparte quando ha l’opportunita’. Al 63′ l’indemoniato Gomez semina il panico e offre un assist invitante a Doukara: il colpo di testa non e’ granche’, Bizzarri blocca. Il poker, pero’, e’ solo rinviato. Al 69′ Gomez, tanto per cambiare, si scrolla di dosso Konko e porge a Barrientos un pallone da spingere in rete: impossibile sbagliare, 4-0.
Pescara batte Parma 2-0 e Stroppa salva panchina
Il Pescara batte 2-0 il Parma allo stadio Adriatico e salva la panchina di Giovanni Stroppa. Gli abruzzesi con questo successo, ottenuto grazie alle reti di Abbruscato e Weiss, salgono a 11 punti in classifica, mentre il Parma di Donadoni resta fermo a 15. Stroppa al via schiera un 3-4-1-2 con Quintero dietro le punte Jonathas e Abbruscato. Panchina per Weiss, mentre Donadoni risponde col suo classico 3-5-2 ma con alcune novita’: Benalouane in difesa, il ritorno di Morrone a centrocampo e la coppia offensiva Pabon-Biabiany.
Prima parte di gara interlocutoria e di studio tra le due squadre che non riescono a portare seri pericoli. Al 24′ arriva la prima palla gol per il Parma con Pabon che si infila in area sul lancio di Valdes e mette in mezzo da pochi passi ma la difesa libera. Un minuto dopo e’ il Pescara ad andare vicinissimo al gol del vantaggio: da azione d’angolo cross di Zanon e palla che finisce a Capuano che da pochi passi in girata spedisce alto sopra la traversa. Il Parma e’ comunque piu’ pericoloso dei padroni di casa molto contratti, soprattutto con Pabon e Biabiany con due conclusioni che vanno vicine allo specchio della porta difesa da Perin.
Al 36′ ancora Parma vicina al vantaggio con Biabiany. Uscita di Perin che va in anticipo sul francese in area, ma la palla resta li’ e Biabiany calcia quasi dal fondo. Cosic salva sulla linea, poi ancora Biabiany ritocca nel mezzo ma la difesa libera. Ultime emozioni sul finale di tempo. Al 44′ Benalouane rimedia a una situazione pericolosa. Lucarelli si fa superare da Abbruscato che serve palla in area e il difensore devia in corner. In pieno recupero e’ Cascione dal limite a rubare il tempo ai difensori gialloblu e a concludere alto sopra la traversa.
Il Pescara finisce in crescendo il primo tempo e rientra carico anche nella ripresa. Al 4′ lancio lungo, Paletta indeciso si fa superare da Abbruscato che poi con il sinistro infila Mirante nell’angolo basso. Pescara in vantaggio e Parma che cerca subito il pari: al 7′ e’ bravo Perin a salvare. Angolo del Parma e deviazione di testa di Lucarelli con parata dell’estremo difensore abruzzese. Donadoni cerca di cambiare e inserisce Musacci e Sansone.
Al 23′ ancora un’occasione per i gialloblu, con Lucarelli che lancia Gobbi libero in area, deviazione al volo, debole e Perin e’ bravo a parare. Poco dopo e’ Pabon a provarci in scivolata, ma la palla va sul fondo. Stroppa cerca delle contromisure ed inserisce Weiss che al 29′ e’ molto pericoloso con un gran destro dal limite ma la palla finisce di poco alta sopra la traversa. La formazione di Donadoni si spinge tutta in avanti e insidia la porta di Perin prima con Biabiany, poi con Rosi e con Musacci, ma si apre al contropiede ed e’ bravo Mirante ad anticipare Weiss lanciato solo verso l’area.
Al 46′ un bolide di Musacci dalla distanza fa venire i brividi ai pescaresi ma Perin da campione alza palla sulla traversa. Poi a tempo scaduto un colpo di tacco di Quintero lancia Weiss in contropiede. L’attaccante supera in velocita’ Gobbi, e tira in porta, Mirante tocca ma la palla che finisce sul palo e termina in rete per il 2-0 finale.
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