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Obama torna alla Casa Bianca per altri quattro anni. Hillary Clinton sarebbe pronta a lasciare

Obama torna alla Casa Bianca per altri quattro anni. Hillary Clinton sarebbe pronta a lasciare

Barack Obama torna alla Casa Bianca. “Voi lo avete reso possibile. Grazie”, ha commentato su Twitter rivolto ai suoi sostenitori non appena le principali emittenti lo avevano dato vincitore sulla base dei conteggi effettuati e delle proiezioni. “Four more years”, sul messaggio accanto ad una foto con la moglie Michelle.
Obama si è rivolto a tutti quelli che lo hanno accompagnato e sostenuto in questa lunga campagna elettorale anche con un messaggio sul suo sito. “Vi siete organizzati quartiere per quartiere. Quando le cose non erano facili, avete dato nuova spinta. Dedicherò il resto della mia presidenza a rendere omaggio al vostro sostegno, e facendo ciò che posso per finire ciò che abbiamo iniziato – ha assicurato – Resta molto lavoro da fare, ma per il momento, Grazie. Barack”.
Folla in festa a Chicago, a Washington davanti alla Casa Bianca e a Times Square a New York. Non appena le emittenti hanno dato la notizia, i sostenitori del presidente uscente hanno iniziato a festeggiare. “Yes we can”, ha gridato la folla a Washington. E i sostenitori di Obama hanno festeggiato anche a Boston, dove Mitt Romney voleva tenere il suo discorso in caso di vittoria. Romney ha telefonato a Obama per congratularsi.
Obama ha superato lo sfidante anche nel voto popolare. Stando alle proiezioni dei media americani, i democratici hanno mantenuto il controllo del Senato, mentre i repubblicani continuano a guidare la Camera, anche se con un margine più ridotto. Indicazioni secondo le quali il presidente si troverà ancora a dover combattere con un Congresso diviso.
La Florida è l’unico stato rimasto in grigio nelle mappe cromatiche che i network internazionali hanno usato per illustrare l’andamento del voto, perché ancora non assegnato a uno dei due candidati e quindi non colorato di blu o rosso. E anche il conteggio dei voti elettorali è fermo a 303 per Obama (il magic number che decreta la vittoria è di 270 voti elettorali) contro 206 per Romney, 29 in meno del totale dei 538, perché mancano i voti della Florida.
“Grazie per aver creduto in me” ha detto Obama che ha ringraziato così a Chicago, tra gli applausi interminabili dei sostenitori che lui ha ricambiato, gli americani per averlo “sostenuto” e averlo rieletto in combattutissime elezioni, in una situazione di difficoltà dell’economia americana che è stata per tutti questi mesi il vero avversario del presidente democratico.
Ma dal palco di Chicago Obama ha voluto dare un chiaro messaggio di ottimismo e di speranza e di fiducia nella forza e nella grandezza dell’America. “Non sono mai stato così pieno di speranza per il futuro”, ha detto il presidente che, pur riconoscendo che c’è ancora molta strada da fare, ha rivendicato che “l’economia si sta riprendendo, le guerre stanno finendo”. E “voi avete votato per avere azioni, non giochi politici”, ha aggiunto con un chiaro monito al Congresso.
“Questa notte, in questa elezione, voi gli americani ci avete ricordato che anche se la strada può essere difficile, il viaggio può essere lungo, ci siamo alzati, abbiamo combattuto per recuperare la via di uscita e sappiamo nei nostri cuori che per gli Stati Uniti d’America il meglio deve venire”, ha affermato ancora il presidente appena rieletto.
Nel discorso ha insistito molto sul tema dell’unità che, dopo la combattuta campagna elettorale, il paese deve ritrovare per andare avanti. “Noi siamo una famiglia americana e andiamo avanti insieme”, ha detto prima di porgere le sue congratulazioni a Mitt Romney per la sua campagna, affermando che intende “parlare con lui per lavorare insieme per il futuro del paese”.
“Voglio ringraziare tutti gli americani che hanno votato”, ha poi aggiunto, ricordando anche le difficoltà, “le file”, sottolineando l’importanza del processo elettorale: “Che abbiate tenuto il cartello per Obama o per Romney, l’importante è aver partecipato perché amiamo profondamente questo paese”.
Ed anche lo scontro, anche violento, che si è avuto in questi mesi di campagna, che a volte, ha ammesso, “può essere troppo rumorosa” e terreno di “litigi”, fa parte della democrazia. “Non dimentichiamo che in questo momento in paesi lontani ci sono persone che stanno rischiando la vita per poter avere la possibilità di litigare su queste cose”, ha scandito in quello che è apparso un riferimento anche alla crisi siriana.
Il discorso della vittoria di Obama è stato anche un discorso programmatico, in cui il presidente ha spiegato come intende lavorare verso un’America “solidale, compassionevole e tollerante”, con un messaggio rivolto ai repubblicani per la prossima battaglia sul taglio del debito federale, che il Gop intende fare a colpi di tagli della spesa pubblica mentre Obama spinge per l’aumento delle tasse per i ceti più ricchi.
E ha fatto un riferimento al ceto medio che è stato il protagonista della sua campagna. “America io credo che possiamo costruire sui progressi che abbiamo fatto e continuare a lottare per nuovi posti di lavoro e nuove opportunità per il ceto medio”. “Voi ci avete eletto per concentrarci sui vostri posti di lavoro non il nostro – ha aggiunto – e nelle prossime settimane e mesi cercherò di lavorare con entrambi i partiti per affrontare le sfide che possiamo risolvere solo insieme, ridurre il deficit, riformare il codice fiscale, varare la riforma dell’immigrazione, liberarci dalla dipendenza del petrolio straniero”.
Non è mancato un vero e proprio inno alla grandezza e all’eccezionalismo americano: “Siamo il paese più ricco, ma non è questo che ci rende ricchi, abbiamo l’esercito più forte, ma non è questo che ci rende forti. Quello che rende l’America eccezionale sono i legami che ci uniscono, la libertà per cui così tanti americani hanno combattuto e sono morti. E questa notte, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo affrontato, tutta la frustrazione di Washington, non sono mai stato così pieno di speranza per il nostro futuro e vi chiedo di continuare nella speranza” ha detto riprendendo lo slogan della vittoria di quattro anni fa.
Nel suo discorso della vittoria, Obama non ha mancato, ancora una volta, di fare una dichiarazione d’amore alla sua amata Michelle: “Lasciatemelo dire in pubblico: Michelle non ti ho mai amato di più. Non sono mai stato tanto orgoglioso nel vedere anche il resto dell’America innamorarsi di te, come first lady della nazione”, ha affermato intervenendo dal palco di Chicago.
Il presidente Obama torna alla Casa Bianca ma qualcosa è già in procinto di cambiare: ieri, infatti, Hillary Clinton ha confermato che lascerà l’incarico di Segretario di Stato. E c’è già chi pensa che la decisione sia in relazione alla prospettiva di una corsa alla Presidenza nel 2016.