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Femminicidio, 120 donne uccise dall’inizio dell’anno. Severino: Il problema è la cultura degli uomini

Donne ammazzate, 120 dall’inizio dell’anno, e sempre più maltrattate, specie all’interno di un ‘rapporto d’amore’ (85% nel 2012, con un +3% rispetto al 2011). Sono i dati forniti dall’Osservatorio di Telefono Rosa in vista della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne di domani.
”Aumentano le violenze da rapporti sentimentali e le donne che subiscono più tipi di violenza: il mostro è in casa”, dice Telefona Rosa , sottolineando come la maggior concentrazione di vittime è in età compresa tra i 35 ed i 54 anni (60%). Inoltre, nonostante le tante campagne di sensibilizzazione e le azioni messe in campo da tante realta’ della societa’ civile, accanto all’8% di maltrattamenti per mano di familiari, nel 2012 raggiunge l’85% la percentuale delle violenze proveniente da relazioni sentimentali .
Secondo l’Osservatorio, le donne vittime di violenza, hanno tutte le eta’, molte sono impiegate, altre disoccupate e non mancano le libere professioniste, ”a dispetto di quanti continuano a relegare i fenomeni violenti all’interno di contesti caratterizzati da disagio e devianza sociale”. Insomma, le prime analisi dei dati elaborate da Swg, parlano chiaro: tra le vittime di abusi e maltrattamenti che nel corso del 2012 si sono rivolte al Telefono Rosa in cerca di soccorso, sono rappresentate tutte le donne del Paese, al di la’ di ogni status di appartenenza sociale. ”Siamo a 106 vittime di violenza nel 2012 con una quantita’ di donne che subiscono in Italia una violenza inaccettabile. Vediamo ogni giorno storie che non possiamo dimenticare e delle quali noi stesse facciamo, a volte, fatica a raccontare” dice la presidente Moscatelli.
“Il significativo numero di vittime in possesso di un titolo di studi elevato – secondo l’Osservatorio – aiuta, inoltre, a sradicare definitivamente il tema della violenza sulle donne dai consueti cliche’ e dalle convenzioni che a lungo hanno accompagnato lo studio di questo fenomeno, sottolineando la necessita’ di promuovere efficaci politiche di intervento, che abbiano come punto di partenza l’affermazione ed il consolidamento di un messaggio ormai evidente: ogni donna e’ un potenziale bersaglio della violenza”.
Dà gli ultimi numeri sul femminicidio, il ministro della Giustizia, Paola Severino. Le donne prima picchiate e poi uccise ”sono circa 120 dall’inizio dell’anno. Un numero straordinariamente alto”, dice intervenendo a ‘Uno Mattina’. ”Le cause -ha aggiunto il Guardasigilli- sono prima culturali e poi sociali. La violenza sulle donne avviene sia nei paesi ad altro livello di cultura e civilta’, come Finlandia e Danimarca, ad esempio, cosi’ come avviene nei Paesi del Sud”.
”Le categorie di donne” vittime di violenza sono indifferenziate: possono colpire persone che hanno successo nella vita come persone che semplicemente stanno in casa a badare ai figli. Il problema sociologico riguarda la cultura degli uomini, che si radica nel senso del possesso: mariti, padri, amanti, fratelli che ritengono di dover possedere le proprie donne, le creano intorno una sorta di cerchio di fuoco”. In questo modo ”la isolano, la amano in maniera folle, malata, la picchiano”. Per il ministro la donna non reagisce perché non è supportata, è isolata, si vergogna e ritiene poi che l’amore possa vincere tutto: questo e’ un grande errore”.