Ogni anno il 30% del cibo finisce nella spazzatura e 36 milioni di persone muoiono di fame
Oltre il 30% del cibo prodotto ogni anno (1,3 miliardi di tonnellate), finisce nella spazzatura: 4 volte la quantità necessaria a nutrire gli 868 milioni di affamati. Uno spreco paradossale se si calcola che ciò che consumiamo oggi è decisamente più di quanto la Terra riesca a rigenerare e che per mantenere questo stile di vita sarebbero necessari 3 pianeti nel 2050. Ogni anno, poi, 36 milioni di persone muoiono per mancanza di cibo e 29 milioni per eccessiva alimentazione. Questi i temi al centro del confronto organizzato dal Barilla Center for Food & Nutrition a Milano, alla sua seconda giornata presso l’Università Bocconi.
L’iniziativa spazia dalla green economy ai casi concreti per una filiera agroalimentare sostenibile fino alla Doppia Piramide alimentare e ambientale ideata dal Barilla Center per mettere in relazione gli alimenti con il loro impatto ambientale. In programma oggi un intervento di Lester Brown, fondatore del WorldWatch Institute e presidente dell’Earth Policy Institute di Washington; la sessione dedicata al tema “Mangiare nel 2030: il futuro dell’alimentazione tra stili di vita e innovazione”, in cui mondo scientifico, industria, scienze sociali e consumatori discuteranno di quali saranno i grandi cambiamenti che nel prossimo futuro modificheranno il nostro modo di rapportarci con il cibo; e la sessione dedicata proprio allo spreco alimentare.
Nel pomeriggio, la cerimonia di premiazione prima edizione di “Bcfn Yes! Young Earth Solutions”, il bando internazionale del Barilla Center creato per dare voce alle migliori proposte dei giovani sul tema “Cibo e sostenibilità: come ridurre il nostro impatto ambientale, garantendo salute e accesso al cibo per tutti”. Sarà premiato l’autore dell’idea vincitrice, che nel 2013 parteciperà ad un progetto di studio del Bcfn.
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