Crisi: la Ue salva la Grecia. Piano Governo spacca il Paese: verso sciopero generale
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E’ la giornata dei salvataggi e delle seconde possibilità a Bruxelles: dopo dieci ore di consiglio la Ue ha trovato un accordo per la Grecia che consisterà nella riduzione del 50% del suo debito. Per quanto riguarda la crisi che sta investendo i paesi europei, verranno mobilitati mille miliardi da parte del fondo salva-stati (Efsf) per impedire il contagio nell’area euro più una ricapitolazione delle banche. Buone notizie anche per l’Italia: via libera per le misure presentate dal Governo, “ambiziose” secondo i leader europei che si inseriscono in un piano rivolto a consolidare ulteriormente le finanze pubbliche e di procedere alle riforme strutturali, ma raccomandandosi però “di presentare urgentemente un ambizioso calendario” per queste riforme. Secondo il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy “Il summit ha accolto con favore il chiaro impegno dell’Italia a raggiungere questi obiettivi. Elogiamo inoltre l’impegno dell’Italia a raggiungere l’equilibrio di bilancio entro il 2013 – ha continuato il presidente del Consiglio europeo – prendendo nota del piano di aumentare l’età pensionabile a 67 anni entro il 2026 e il modo per arrivarci dovrebbe essere definito entro la fine dell’anno”. Di “attuazione” parla il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso, dopo essersi “felicitato per l’impegno chiaro dell’Italia”. “Ma non bastano gli impegni ora bisogna verificare che vengano realmente attuati”. “Manterremo gli impegni” – ha assicurato il presidente del consiglio Berlusconi al termine del vertice. lo faremo altimenti non saremo credibili agli occhi dell’Europa” e lancia un appello all’opposizione “Non dica di no”. Il pacchetto, ha spiegato il premier, sarà composto di “vari disegni di legge, uno per ogni singolo settore, non si tratta di misure che riguardano interessi di questa o quella parte, soprattutto non della maggioranza o di altre categorie, ma riguardano gli interessi dell’Italia e degli italiani”. Per chiarire il peso dei provvedimenti il premier fa un paragone con la Grecia: “le misure non sono così negative come in Grecia, dove è previsto un licenziamento di un numero considerevole di impiegati pubblici e la diminuzione dello stipendio del 25%. Da noi c’è solo la mobilità e la possibilità che degli impiegati pubblici siano messi in cassa di integrazione per dei periodi limitati”. Il premier ha dichiarato anche di aver “fornito anche le date entro le quali realizzare le singole misure e le confermeremo successivamente, con un elenco completo delle date entro cui prevediamo che il nostro Parlamento possa approvare queste riforme”. Nello specifico sono previsti un pareggio di bilancio entro il 2013 e un surplus di bilancio strutturale nel 2014, riducendo il debito pubblico al 113% del Pil nel 2014, così come la prevista introduzione della regola del pareggio di bilancio nella Costituzione entro la metà del 2012, una riforma della legislazione del lavoro e in particolare delle regole e delle procedure dei licenziamenti rivedendo l’attuale frammentato sistema di ammortizzatori sociali entro la fine del 2011, tenendo conto dei limiti delle finanze pubbliche; previsto inoltre l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni entro il 2026 e per il quale la Ue si raccomanda la definizione entro la fine dell’anno dell’iter per raggiungere questo obiettivo. Per quanto riguarda invece il piano dell’Eurozona in base all’accordo negoziato a Bruxelles che ha coinvolto i capi di Stato e di governo, i banchieri centrali, gli istituti di credito interessati e l’Fmi, il settore privato ha accettato volontariamente una riduzione del 50% del valore nominale dei bond greci, pari a circa 100 miliardi di euro, il che consentirà di portare il debito pubblico di Atene al 120% nel 2020, contro il 160% attuale. In cambio, i Paesi dell’eurozona offriranno al settore privato garanzie per 30 miliardi di euro. L’obiettivo è di concludere i negoziati sul pacchetto – che così raggiungerà un valore complessivo di 130 miliardi di euro, rispetto ai 109 concordati al vertice del 21 luglio scorso – entro la fine dell’anno. Per Nicolas Sarkozy il summit “ha permesso di adottare gli elementi di una risposta globale, di una risposta ambiziosa e credibile alla crisi che sta attraversando l’eurozona”, che sottolinea in aggiunta “il carattere storico di queste decisioni”, che dovrebbero “calmare i mercati e permettere alla Grecia di tornare su un percorso di crescita normale”. “Si tratta di decisioni pesanti che nessuno avrebbe potuto immaginare un anno fa”, ha osservato ancora Sarkozy. “Penso che siamo stati in grado di essere all’altezza delle aspettative – ha rivendicato dal canto suo la cancelliera tedesca Angela Merkel – e che abbiamo fatto quello che dovevamo” per l’euro, abbiamo preso “le decisioni giuste”.
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