Alcolici, in Italia si consuma meno ma giovani sempre più sbronzi

Alcolici, in Italia si consuma meno ma giovani sempre più sbronzi

Il consumo di alcolici negli ultimi 20 anni è diminuito sensibilmente ma resta forte l’eccesso giovanile che si concentra di più sui superalcolici in concomitanza con l’espansione della moda degli aperitivi e di fenomeni di abuso come il binge drinking (cioè l’assunzione di cinque o più bevande alcoliche in pochissimo tempo).
Dalla ricerca Censis che ha fornito i dati è emerso come siano cambiati lo stile e l’occasione di consumo delle bevande alcoliche: nella popolazione adulta i meccanismi di autoregolazione continuano a persistere e continua a registrarsi un calo dei consumi mentre c’è un consolidamento del consumo moderato, nella popolazione giovanile invece i meccanismi di autocontrollo sembrano essersi indeboliti con un incremento dei fenomeni di abuso riconducibili allo stile parzialmente non alimentare del consumo di alcolici dei giovani, oltre che alla pressione omologante della globalizzazione nei modelli di comportamento.
Dalla ricerca emerge poi che birra e superalcolici sono preferiti al vino. Nella nuova realtà socio-culturale italiana è possibile notare una drastica riduzione dei consumi di vino e un lieve aumento del consumo di birra e dei superalcolici. Ma anche una crescita della moda del fuori pasto, un aumento della platea dei consumatori, specie dei moderati e un aumento della percentuale di donne bevitrici regolari.
Nella prima delle due elaborazioni proposte dal Censis sono stati presi in considerazione i consumi nel tempo – tra il 1991 e il 2011 – di bevande alcoliche (birra, vino, aperitivi e superalcolici) tra giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Tre quarti degli intervistati si dichiara consumatore di almeno una bevanda alcolica – 59% birra, seguita dal vino con una percentuale che oscilla tra il 50% e il 40%, dagli aperitivi con il 30-40%, e infine dai superalcolici con il 20-30%. D’altra parte, in vent’anni il consumo di birra è quasi stabile, mentre si registra un calo di consumo di vino: aumenta la platea dei consumatori moderati e calano i consumatori eccessivi. Il consumo di aperitivi e di superalcolici, invece, segnano rispettivamente un incremento del 10% e del 20%, aumento legato alla moda del ‘fuori pasto’. Più ‘responsabile’ la serie storica del consumo del vino: aumenta la platea dei consumatori moderati e calano i consumatori eccessivi. Anche la birra segue un trend analogo.
Per quanto riguarda gli aperitivi, aumenta sia la platea dei consumatori sia quella dei consumatori eccedentari. La moda del fuori pasto porta i giovani a consumare sempre più spesso gli aperitivi soprattutto nei fine settimana e sempre in compagnia. Per i superalcolici, la quota di bevitori regolari è bassa e al di sotto della media europea, ma dal 2000 al 2010 si registra un aumento della quota relativa a fenomeni di consumo eccedentari, che coinvolgono entrambi i sessi.
Dalla seconda analisi, in cui si compara il campione del 1991 dei consumatori della classe di età 15-24 anni, il campione del 2000 dei giovani adulti tra i 25 e i 34 anni, e i giovani adulti che nel 2010 rientrano nella fascia d’età 35-44 anni, si evince un aumento dei consumi alcolici solamente nella fascia di età 25-34 anni.