Premier sempre più in bilico, il Quirinale cerca una via d’uscita
Alla conferenza stampa del G20 Silvio Berlusconi rassicura: “Abbiamo una maggioranza solida e quindi continueremo a governare. Abbandonare ora sarebbe un tradimento non verso il Pdl ma verso il Paese. Noi siamo al Governo e la nostra è una maggioranza solida“. E nonostante le già numerose defezioni che potrebbero pesare sul voto di fiducia, il Premier è convinto di poter recuperare gli elementi scontenti non appena li incontrerà in modo da “poter ricostruire la forza della nostra maggioranza”.
Resta l’incognita Quirinale, in cerca di una via di uscita: ieri il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha tenuto dei colloqui con i leader di maggioranza e opposizione. Napolitano ha dichiarato che “i prossimi sviluppi dell’attività parlamentare consentiranno di valutare concretamente l’effettiva evoluzione del quadro politico-istituzionale. Credo di poter dire – continua – ai nostri partner europei, agli osservatori internazionali, e al mondo degli investitori finanziari, che le forze politiche fondamentali, sia di maggioranza sia di opposizione, sono consapevoli della portata dei problemi che l’Italia deve affrontare con urgenza e attraverso sforzi coerenti e costanti nel tempo” sottolinea il capo dello Stato. Gli obbiettivi di risanamento finanziario e di rilancio della crescita economica e sociale – aggiunge – assunti dalle autorita’ italiane nelle sedi europee, da ultimo, nelle riunioni del 26 ottobre, sono seriamente riconosciuti come impegnativi dal piu’ ampio arco delle parti politiche e sociali”.Il presidente Napolitano ha ribadito che “Alle forze politiche tanto di maggioranza quanto di opposizione appartiene interamente la libertà di assumere le rispettive determinazioni in Parlamento e le responsabilità che ne conseguono rispetto agli interessi generali dell’Italia e dell’Europa, in una crisi finanziaria ancora gravida di incognite”. E continua, tra queste “permane il contrasto”: quelle di opposizione “considerano necessaria una nuova compagine di governo, su basi parlamentari piu’ ampie e non ristrette ad un solo schieramento come condizione di credibilita’ e attuabilita’ degli obiettivi assunti dall’Italia”; quelle di maggioranza “confermano la loro fiducia nell’attuale governo, giudicandolo senza alternative e in grado, allo stato attuale, di portare avanti con il loro sostegno gli impegni sottoscritti, insieme con i doverosi adempimenti di bilancio”. Ieri al Quirinale era salito anche il segretario del Pdl Angelino Alfano insieme ai capigruppo Cicchitto e Gasparri e ha riferito dopo l’incontro che: “Al capo dello Stato abbiamo spiegato che abbiamo i numeri per governare fino al 2013. Non puo’ esserci un governo che e’ frutto di un giochino di palazzo. Questo esecutivo e’ legittimato ad andare avanti. Non dobbiamo resistere ma governare fino alla fine della legislatura. Manterremo gli impegni assunti in sede europea contenuti nella lettera d’intenti presentata a Bruxelles”. Alfano poi si rivolge al centro sinistra: “deve venire prima il bene dell’Italia e poi quello dei partiti, della maggioranza e dell’opposizione. Invito l’opposizione a tener conto della priorita’ dell’interesse del paese”.Napolitano in mattinata ha incontrato anche una delegazione della Lega Nord Padania guidata dal segretario federale Umberto Bossi e formata dai ministri Roberto Maroni e Roberto Calderoli e dai presidenti dei gruppi parlamentari del Senato e della Camera, Federico Bricolo e Marco Reguzzoni. Nell’udienza al Quirinale non si e’ parlato della capacita’ del governo di reggere o meno ma, riferisce Bossi, “se noi preferiamo le elezioni, e noi abbiamo detto a Napolitano che preferiamo andare al voto” piuttosto che dare vita a un governo tecnico.
Per quanto riguarda le misure anti-crisi, intanto il Premier assicura che quelle inserite nel maxiemendamento verranno approvate entro fine novembre e assicura: “L’economia e il sistema bancario italiani sono solidi. Mi sembra che in Italia non ci sia una forte crisi – continua il premier -. La vita in Italia è la vita di un Paese benestante, i consumi non sono diminuiti, per gli aerei si riesce a fatica a prenotare un posto, i ristoranti sono pieni”. Mentre l’impoverimento delle famiglie italiane è ”colpa del cambio lira-euro che è stato fatto da quel governo e che noi da sempre abbiamo ritenuto incongruo e penalizzante per l’Italia”. Il premier ritiene poi che ”sia una moda passeggera il fatto che i mercati si avventano sui titoli del debito” italiano”.
Berlusconi sul finale lamenta ”un pregiudizio antico” verso l’Italia. ”Quanto alla credibilità – spiega – noi subiamo una mancanza dell’Italia del passato, un pregiudizio che c’è nei confronti dell’Italia, che c’è per certi comportamenti dell’Italia nel passato”. ”In questi giorni – racconta – quando abbiamo avuto quella vicenda riguardo alla sostituzione di un italiano nel board della Bce, abbiamo captato delle frasi per esempio dai nostri amici francesi ‘les italiens, toujours les italiens’. E quindi c’è un pregiudizio antico’.
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