Ddl stabilità, provvedimenti per donne e giovani nel pacchetto per la ripresa
Part-time più facile e un più semplice inserimento per le donne: queste le misure di punta messe in bozza nel maxiemendamento al ddl stabilità.
Si punta a clausole flessibili ed elastiche che potranno nuovamente essere liberamente stabilite dalle parti individuali, nel rispetto di quanto eventualmente stabilito dalla contrattazione collettiva. La disposizione infatti supera la Riforma Damiano che subordinava tale facoltà alla necessaria previsione della contrattazione collettiva.
Per promuovere l’occupazione giovanile nei contratti di apprendistato stipulati successivamente alla medesima data, l’aliquota complessivamente dovuta dai datori di lavoro che occupano alle dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove non è dovuta per i periodi contributivi maturati nei primi tre anni di contratto, restando fermo il livello di aliquota del 10% per i periodi contributivi maturati negli anni di contratto successivi al terzo. L’aliquota contributiva pensionistica per gli iscritti alla gestione separata e la relativa aliquota contributiva per il computo delle prestazioni pensionistiche sono aumentate di un punto percentuale.
Per promuovere l’occupazione femminile, arriva inoltre il contratto di inserimento per le donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti in una area geografica in cui il tasso di occupazione femminile sia inferiore almeno di 20 punti percentuali di quello maschile o in cui il tasso di disoccupazione femminile superi di 10 punti percentuali quello maschile. Le aree di cui al precedente periodo sono individuate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze da adottarsi entro il 31 dicembre di ogni anno, con riferimento all’anno successivo.
Incentivi anche per il telelavoro con la prevista erogazione di contributi nei confronti dei datori di lavoro che pongano in essere alcune tipologie di azioni positive volte a conciliare tempi di vita e tempi di lavoro viene estesa al telelavoro anche nella forma del contratto a termine, e reversibile.
Intanto il provvedimento del governo, inizialmente atteso in giornata, dovrebbe arrivare tra domani e mercoledì. La conferma sullo slittamento della presentazione del maxiemendamento a dopo il voto sul rendiconto è arrivata anche da una riunione che si è tenuta al Senato, prima dell’inizio dei lavori della commissione Bilancio. Il presidente Antonio Azzollini, insieme al sottosegretario del Mef, Antonio Gentile, avrebbero incontrato i rappresentati di tutti i gruppi parlamentari per comunicare che il maxiemendamento sarà presentato solo dopo il voto alla Camera, se il governo supererà il ‘test’ dei numeri in Aula.
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