Napolitano accelera, esce Berlusconi e arriva Monti. Lega e Idv: Meglio votare
La mossa del Quirinale è arrivata ieri a sorpresa, quando il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha nominato senatore a vita Mario Monti per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale ma che a tutti gli effetti ha un preciso significato politico, rappresentando una sorta di preinvesitura con l’intenzione di creare un nuovo governo di emergenza.
Ed un eventuale governo tecnico targato Monti piace a Berlusconi che parla di “scelta ineludibile”.
Secondo il Presidente della Camera Gianfranco Fini è la personalità più adatta per guidare il Paese in questa fase di emergenza economica.
Resta invece contrario all’ipotesi di un nuovo esecutivo il presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro, che, nel corso del suo intervento alla ‘Telefonata’ su Canale 5, ha chiarito: che sia Mario Monti o qualcun altro a guidarlo “l’Idv non sosterrà un governo tecnico”.
Sulle trattative in corso per sostituire Berlusconi a Palazzo Chigi “non ho informazioni di prima mano. Certo non vengono a raccontare a me cosa avviene, visto che l’Idv – ha ricordato – è l’unico partito a non essere nemmeno chiamato al Quirinale”. “Io posso dire solo una cosa: in democrazia ci si presenta davanti agli elettori con un programma di governo. Chi vince guida il Paese, chi perde va all’opposizione. Non sosterrò un governo tecnico, perché sarebbe un governo sostenuto anche dalla maggioranza berlusconiana. Poi, nel caso questo nuovo governo dovesse fare un provvedimento che puo’ servire agli interessi del Paese, potrò anche votarlo. Ma alla fiducia voterò no e staremo fuori dal governo”.
La soluzione politica dell’impasse sono le elezioni. “Non è che se andiamo a votare succede il patatrac. Le elezioni – ha continuato Di Pietro – sono un elemento di chiarezza, anche verso la Ue e i mercati. Le misure per far quadrare i conti e non far fallire il Paese, le deve decidere la politica e i cittadini. Per questo ci vuole un governo politico che non faccia macelleria sociale e non vada a prendere i soldi sempre ai poveri disgraziati”.
Di “ammucchiata” parla invece la Lega che dopo l’incontro di questa notte a Palazzo Grazioli, si dice contraria ad ogni ipotesi di governo tecnico. “Dopo le dimissionei si deve andare al voto. A meno che non si dia vita a un nuovo esecutivo politico sostenuto dalla stessa maggioranza che ha vinto le elezioni nel 2008, con premier Angelino Alfano”
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