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Super Benigni al Parlamento europeo: Piede ingessato? E’ colpa di uno che ha fatto un passo indietro

Il sempre vulcanico Roberto Benigni non perde occasione per scherzare sul suo piede ingessato e sulle dimissioni di Berlusconi, nemmeno al Parlamento Europeo durante una giornata dedicata alla lingua italiana nell’ambito delle celebrazioni sul 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia: “Mi è venuto addosso una persona in Italia che ha deciso di fare un passo indietro -scherza riferendosi alle dimissioni di Silvio Berlusconi- mi avevano detto di stare tranquillo, non si muove, non lo fa…”. “Non è vero, sono caduto, in Italia è un periodo in cui cadono molte persone”. Poi, rivolto al pubblico, Benigni chiede: “Non vedo il presidente del Consiglio, non è che è successo qualcosa? L’ultima frase che ho sentito dire in Italia è ‘la maggioranza è solida”
Poi si fa serio: “Non vedo l’ora di tornare nel mio Paese, che è il Paese della resurrezione, del miracolo permanente. E’ un momento straordinario per l’Italia perché la speranza si manifesta nella disperazione compiuta, ma è un Paese sanissimo, meravigliosamente sano, quante ne abbiamo passate”. E giù a citare tutte le eccellenze, le invenzioni, gli artisti, Dante il primo fra tutti di cui legge il 26esimo Canto dell’Inferno, quello citato da Primo Levi in ‘Se questo è un uomo’”. Benigni infarcisce la sua ‘lectura Dantis’ di richiami all’attualità. Come quando ricorda che sono gli italiani “a inventare la parola banca, hanno prestato a tutta Europa e adesso noi abbiamo il debito…”. E poi, citando una terzina in cui parla dei greci, ricorda “il debito immenso che abbiamo” nei confronti di quella civiltà. Per ripargarlo, aiutandoli in questo momento di difficoltà, propone: “Vorrei che ogni giorno dessimo un euro per il pensiero, la filosofia e la logica” che abbiamo ereditato. Infine, l’attore premio Oscar si alza in piedi con difficoltà e declama, d’un fiato ed emozionato, il 26° canto dell’Inferno dedicato ad Ulisse. Ed è standing ovation.