Berlusconi si è dimesso, la folla in festa grida “buffone” e canta Alleluja
Silvio Berlusconi è salito al Colle per rassegnare le sue dimissioni. Per tutto il tragitto e ad aspettarlo al Quirinale una folla di persone che alternava cori con “Buffone” e “in galera” al canto dell’Alleluja. Pare che un’era lunga 17 anni sia finita questa sera.
Oltre alle dimissioni Berlusconi ha presentato al Capo dello Stato Napolitano “la disponibilità al conferimento dell’incarico al senatore Mario Monti per la formazione di un governo tecnico”. “L’Ufficio di Presidenza sarà riconvocato – prosegue la nota – dopo l’incontro tra il Presidente incaricato e la delegazione del Pdl, così da consentire la verifica circa l’esito di un confronto in merito alla composizione dell’esecutivo, al programma proposto e ai tempi del mandato”.
Nel Pdl spunta anche un documento per chiedere un governo Monti a tempo e poi andare al voto. A prepararlo sarebbero soprattutto ex An ma anche parlamentari azzurri come Maurizio Sacconi. I ‘delusi’ del Pdl che fino all’ultimo stanno tentando di scongiurare l’appoggio a un esecutivo tecnico che rischia di consegnare il partito al terzo Polo, dando il via a un ‘fuggi fuggi generale’ letale per il progetto politico del Popolo della libertà. Al documento, raccontano, si sarebbe fatto cenno durante l’ufficio di presidenza del Pdl, ma ancora non è stato reso pubblico.
In un colloquio a pranzo con Mario Monti, durato oltre 2 ore a Palazzo Chigi, Berlusconiavrebbe dato il suo via libera a un governo guidato dall’ex commissario Ue. Secondo fonti parlamentari della maggioranza il senatore a vita avrebbe ribadito la sua volontà di una squadra formato da soli tecnici. Ma il Cavaliere, riferiscono le stesse fonti, avrebbe chiesto la presenza dell’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta incassando però un no.
E’ la sinistra che non vuole il nostro Gianni Letta nel nuovo governo, avrebbe detto Berlusconi – secondo quanto riferiscono alcuni presenti – durante l’ufficio di presidenza del Pdl.
Nei suoi colloqui con la Lega il premier avrebbe chiesto allo stato maggiore del Carroccio di sostenere un governo Monti, incontrando però il veto del Senatur.
Ma il no della Lega non è uno strappo. Romperete con Berlusconi? “Vedremo…”, ha affermato Umberto Bossi lasciando Montecitorio. Dopo aver confermato il no secco del Carroccio ad un esecutivo guidato da Mario Monti, il Senatur si lascia andare ad una affermazione che lascia spazio agli interrogativi: “Noi sosterremo il governo”.
Berlusconi dal canto suo è sempre pronto a dialogare con il Colle per affrontare una crisi economica così grave facendo prevalere il bene del Paese. Ma è anche determinato a non perdere la fiducia dell’alleato fedele, Umberto Bossi. Il premier, raccontano fonti della maggioranza, garantirà la massima collaborazione al presidente della Repubblica.
Amareggiato per le contestazioni subite nella spola tra palazzo Chigi e palazzo Grazioli, il premier avrebbe ribadito anche durante l’ufficio di presidenza del Pdl la necessità di mantenere un rapporto saldo con la Lega. Ho chiesto al Carroccio di sostenere Monti con Gianni Letta garante, ho cercato di convincerli fino all’ultimo, sarebbe stato il ragionamento fatto dal presidente del Consiglio. Il premier teme un eventuale ‘strappo’ del Senatur e punta a ricompattare la maggioranza in vista dei prossimi mesi con un occhio particolare all’opzione voto.
Social