Cgil avverte: dopo 3 anni di cassa integrazione i salari sono diminuiti
3 miliardi e 300 milioni di ore di cassa integrazione ripartita su tre anni hanno avuto come risultato 22 mila euro in meno nel salario di ogni singolo lavoratore in cassa.
Il bilancio estremamente negativo è stato diffuso dalla Cgil, attraverso le elaborazioni dell’Osservatorio cig del dipartimento Industria.
Dallo scoppio della crisi globale nel 2008 fino ad oggi sono stabilmente in cig a zero ore circa 500 mila lavoratori che hanno perso nel loro reddito oltre 3,1 miliardi di euro, pari a più di 6.600 euro per ogni singolo lavoratore. Numeri che fanno dire al segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, ”che dopo aver messo fine al governo Berlusconi adesso c’è bisogno di decisioni politiche che mettano al centro il lavoro come unico agente per la crescita”. Come la Cgil vuole sottolineare con la manifestazione di Roma in piazza San Giovanni il prossimo 3 dicembre, incentrata sul tema ‘lavoro’, il timore del sindacato è che i circa 190 tavoli di crisi aperti, il crollo della produzione industriale a settembre e i dati sulla cassa, ”possano determinare – secondo Scudiere – il serio rischio per il prossimo anno di in un micidiale mix fatto di stagnazione e disoccupazione”. “Il nuovo governo – aggiunge – deve rispondere a Bruxelles con il lavoro: introduca una patrimoniale e metta al centro l’occupazione a partire da quella giovanile”
Cresce ancora, avvicinandosi al 60%, il numero di aziende che fanno ricorso per ‘crisi aziendale’ ai decreti di cassa integrazione straordinaria. Da inizio anno a ottobre i decreti sono stati 5.670 con un aumento del +3,49% sullo stesso periodo del 2010. I decreti investono 8.861 unità aziendali territoriali con un +17,32%, sempre sui primi dieci mesi dello scorso anno, in conseguenza, spiega il rapporto, ”di un aumento maggiore di gruppi industriali con insediamenti in pù’ territori piuttosto che di aziende singole”.
Le regioni del nord – sottolinea la Cgil – si segnalano ancora una volta per il ricorso più alto alla cassa integrazione da inizio anno.
E’ la meccanica il settore in cui si conta il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Segueno il settore del commercio e l’edilizia.
Complessivamente, nel mese di ottobre, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (22 settimane), risultano essere 940.000 i lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 43 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 470.136 lavoratori, di cui 200 mila in cigs e 160 mila in cigd. Dai calcoli dell’Osservatorio cig si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 3 miliardi e 115 milioni, pari a 6.626 euro per ogni singolo lavoratore.
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