Crisi, il gran ritorno della nuda proprietà
E’ un effetto della crisi, l’ulteriore: nell’ultimo anno la modalità di vendita in nuda proprietà – modalità che consente di risparmiare sul prezzo d’acquisto per chi non ha necessità di abitare immediatamente nella casa, in quanto si acquista solo la proprietà dell’immobile ma non l’usufrutto, che rimane del venditore solitamente finché questi è in vita – ha registrato un incremento del 10% rispetto all’anno precedente.
Effetto della crisi sì, ma che rappresenta una possibilità di business per chi ancora confida nell’investimento del mattone.
“Se fino a un paio di anni fa vendere la nuda proprietà era un espediente per permettere ai genitori di vendere casa ai figli, risparmiando sulle tasse, oppure il venditore era un anziano senza eredi – dichiara Carlo Giordano, amministratore delegato di gruppo Immobiliare.it, gruppo che ha effettuato l’analisi – oggi chi decide di vendere la nuda proprietà è spinto soprattutto dalla crisi economica. Chi acquista, dal canto suo, continua a trovare nel mattone un bene di rifugio, risparmiando notevolmente rispetto al valore di mercato”.
Con la nuda proprietà, infatti, ridurre il prezzo di vendita della casa dal 5% fino al 40-50% rispetto alle quotazioni di mercato ma lo sconto è inversamente proporzionale all’età di chi vende. Numerosi i vantaggi fiscali: dalla possibilità di richiedere le agevolazioni prima casa, alla più bassa base imponibile su cui applicare le imposte vantaggi che però stridono con la necessità di attendere degli anni, fino alla morte dell’usufruttuario, per disporre concretamente dell’immobile.
Ad ogni modo è Roma a registrare la più alta percentuale di incidenza di di questo trend, con il 36% di annunci di vendita di nuda proprietà.
Per quanto riguarda l’età del venditore è comunque molto alta: i più giovani hanno 65 anni, ma moltissimi sono gli ultra-ottantenni o addirittura gli ultra novantenni. Le offerte sono diversissime tra loro: c’è l’immobile da ristrutturare, il piccolo bilocale da acquistare come investimento, la dimora di lusso in pieno centro città, il casale in campagna. L’usufrutto si calcola in base a griglie prestabilite: per un valore di in 200.000 euro per la piena proprietà e in 51 gli anni del venditore, l’usufrutto vale il 70% del valore della piena proprietà cioè, 140.000 euro e la nuda proprietà, di riflesso, 60.000 euro.
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