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Merkel, Sarkozy e Monti al capezzale dell’euro. Si cerca una via di salvezza



Al via a Strasburgo il vertice trilaterale tra il presidente francese Nicolas Sarkozy, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente del Consiglio Mario Monti. Un vertice che segna il rientro sulla scena europea dell’Italia, dopo mesi in cui tutte le decisioni più importanti della zona euro sono state prese dall’asse franco-tedesco. Sullo sfondo del ‘mini-summit’, lo scontro tra Francia e Germania sul ruolo della Bce e il ‘no’ sempre più ostinato di Berlino agli eurobond. Sul primo punto, ancora stamattina il ministro degli Esteri francese Alain Juppè ha ribadito che “la Banca centrale europeadeve recitare un ruolo essenziale per ristabilire la fiducia”. Concetto respinto in toto dalla cancelliera Angela Merkel, contraria a cambiare il mandato della Bce, che deve restare un’istituzione indipendente e non deve diventare un ‘prestatore di ultima istanza’, sul modello della Federal reserve americana, come si sollecita ormai da settimane in un tentativo di contenere la crisi.

Il Commissario Ue responsabile del Mercato interno e i Servizi Michel Barnier è in visita ufficiale a Roma oggi e domani per fare il punto con le autorità italiane sulla regolamentazione finanziaria e per rilanciare le misure che possono essere prese per potenziare la crescita economica nel medio-lungo periodo. Lo rende noto in un comunicato la rappresentanza in Italia della Commissione Ue. Il programma della visita prevede oggi un’audizione davanti alle Commissioni congiunte Attività produttive e Affari europei di Camera e Senato, nonché incontri nel pomeriggio con il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La visita proseguirà domani con colloqui con il ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, il ministro per gli Affari Europei Enzo Moavero Milanesi e il presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti.
Intanto il presidente del Consiglio, Mario Monti, si è autosospeso dalla carica di Presidente della Bocconi, incarico che ricopre dal 1994. A renderlo noto è stata la stessa Università spiegando che la sospensione sarà per l’intera durata del suo mandato di Presidente del Consiglio dei ministri. Le funzioni di presidente per questo periodo vengono assunte dal vice presidente, Luigi Guatri. Nella storia della Bocconi l’unico caso di sospensione dalle funzioni di presidente risale al breve periodo in cui il senatore Giovanni Spadolini (presidente della Bocconi dal 1976 al 1994) aveva assunto l’incarico di ministro della Pubblica istruzione nel Governo Andreotti V (dal 20 marzo 1979 al 3 agosto 1979). Il senatore Spadolini aveva invece continuato ad esercitare le funzioni di presidente della Bocconi sia durante i due governi da lui presieduti (Spadolini I dal 28 giugno 1981 al 22 agosto 1982; Spadolini II dal 23 agosto 82 al 30 novembre 82) sia nel ruolo di Presidente del Senato (dal 24 aprile 1992 al 14 aprile 1994).Il senatore Spadolini era stato nominato senatore a vita il primo maggio 1991.
Monti, sempre su sua richiesta, è stato inoltre sospeso dalle funzioni di consigliere di amministrazione dell’Istituto Javotte Bocconi Manca di Villahermosa-Associazione Amici della Bocconi sempre per la durata del suo incarico di Presidente del Consiglio dei ministri.