Il suicidio assistito di Lucio Magri, fondatore del Manifesto: Ho deciso di morire
E’ morto a 79 anni il fondatore de il Manifesto, a seguito di un “suicidio assistito” in Svizzera. A dare la notizia il quotidiano che aveva fondato e Repubblica: “Era il suo ultimo viaggio, cosi’ voleva che fosse. Non ce la faceva a morire da solo, cosi’ il suo amico medico l’avrebbe aiutato. S’era raccomandato con i suoi amici piu’ cari, quelli d’una vita, i compagni del Manifesto. Non voglio funerali, per carita’, tutte quelle inutili commemorazioni. Necrologi manco a parlarne”, si legge su Repubblica che gli dedica due pagine ripercorrendo la sua “storia a sinistra fuori dagli schemi”.
“Morto per sua volonta’, perche’ vivere gli era diventato intollerabile”, prosegue l’articolo. “Una depressione vera, incurabile. Un lento scivolare nel buio provocato da un intreccio di ragioni, pubbliche e private. Sul fallimento politico – conclamato, evidentissimo – s’era innestato il dolore privato per la perdita di una moglie molto amata, Mara, che era il suo filtro con il mondo”. “Le pompe funebri andranno a prelevarlo in Svizzera, tutto era stato deciso nel dettaglio. L’ultimo viaggio, questo si’ davvero l’ultimo, e’ verso Recanati – si legge – dove sara’ seppellito vicino alla sua Mara, nella tomba che lui con cura aveva predisposto dopo la morte della moglie”.
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