Da Milano a Reggio, blitz anti ‘ndrangheta. In manette giudice calabrese
E’ scattata questa mattina l’operazione della Dda di Milano che ha portato all’arresto per ‘ndrangheta il giudice del Tribunale di Reggio Calabria Vincenzo Grillo presidente anche di Corte d’Assise ed esponente della corrente di sinistra di ‘Magistratura democratica’ accusato di reato di corruzione e di favoreggiamento personale di un esponente del clan Lampada, con l’aggravante di aver commesso questi reati “al fine di agevolare le attivita’” della ‘ndrangheta.
Giglio, 51 anni e’ accusato dalla Dda milanese di aver “agevolato” la ‘ndrangheta. Il giudice sarebbe stato corrotto in cambio di una ‘spinta’ alla carriera della moglie, Alessandra Sarlo, dirigente della Provincia e commissario straordinario della Asl di Vibo Valentia, poi messa sotto inchiesta per mafia. L’inchiesta del procuratore aggiunto milanese Ilda Boccassini e dei sostituti procuratori Paolo Storari e Alessandra Dolci ha fatto scattare le manette anche per Francesco Morelli, componente del Consiglio Regionale della Calabria, eletto nella lista ‘Pdl-Berlusconi per Scopelliti’ e per l’avvocato milanese Vincenzo Minasi. Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, per ora non commenta l’arresto del consigliere regionale: “Fatemi leggere le carte”. Una decina in tutto gli arresti eseguiti in queste ore in Calabria nell’ambito di un filone dell’inchiesta ‘Infinito’ che ha decapitato le cosche calabresi in Lombardia.
Nell’inchiesta risulta indagato anche un altro giudice, si tratta del gip di Palmi, Giancarlo Giusti, perquisito e indagato per corruzione. Secondo l’accusa sarebbe stato corrotto, con una decina di viaggi nel capoluogo lombardo e gli sarebbe stata assicurata anche la compagnia di una ventina di escort. I pm stanno cercando di ricostruire cosa avrebbe dato in cambio al boss Giulio Giuseppe Lampada.
In manette anche un consigliere regionale Pdl e un avvocato milanese.
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