Draghi: Per recuperare credibilità necessario un bilancio unico per l’Eurozona
Il presidente della Bce Mario Draghi, intervenendo al Parlamento Europeo, ha detto a chiare lettere che non è da escludere “un cambiamento dei trattati Ue” poiché è “necessario un riassetto delle regole di bilancio” creando anche “una nuova struttura unica per l’Eurozona come è unica la Bce“. Un intervento che Draghi considera importante per ripristinare la fiducia sui mercati e “recuperare credibilita”. Il “fiscal compact” rifletterebbe “l’essenza delle regole di bilancio degli impegni dei governi assicurando che questi ultimi siano credibili individualmente e collettivamente” ha spiegato Draghi. In questo senso serve “un’azione a breve termine” e “un percorso chiaro”.
Draghi ha ribadito come il “primo pilastro” degli interventi necessari nella zona euro sia la ridefinizione di nuove regole di bilancio. “I governi devono ridisegnare nuove regole fiscali. Serve un nuovo accordo su questo, i prossimi giorni saranno cruciali per il completamento dell’architettura” della zona euro, ha detto riferendosi al summit europeo della settimana prossima chiamato a rafforzare la governance economica di Eurolandia. “Bisogna ripristinare la fiducia sul lungo termine”, ha sottolineato durante le risposte agli eurodeputati.
Il secondo “pilastro”, invece, riguarda il fondo salva-stati Ue, l’European financial stability fund, su cui “servono altri passi avanti”. Il “terzo pilastro – conclude – riguarda infine la risposta da parte dei singoli governi. Oggi i paesi sono sul binario ma adesso bisogna vedere i risultati.
“I governi devono individualmente e collettivamente recuperare la loro credibilita’” ha osservato Draghi, con “segnali credibili per fornire rassicurazioni nel breve termine”. E per questo, ha sottolineato, servono “non solo misure per consolidare i bilanci ma su riforme per crescita”.
I “rischi” sulla crescita della zona Euro sono aumentati, ha sottolineato Draghi aggiungendo che i cambiamenti alla guida di alcuni governi della zona euro, dalla Grecia, all’Italia alla Spagna per esempio, “non ha ancora prodotto molti risultati”.
Le banche – ha poi sottolineato Draghi – sono in difficolta’ per lo “stress” legato ai debiti sovrani. “Le tensioni sui mercati obbligazionari sovrani sono stati accompagnati da stress nel settore bancario a causa delle interconnessioni finanziarie tra governi e banche”, ha rilevato Draghi ricordando che “nell’ultimo periodo si e’ assistito a una forte stretta creditizia” che ha penalizzato soprattutto le pmi, ma anche le famiglie.
“La Bce ha adottato diverse misure nel 2010 e 2011 per assicurare che le banche continuino ad avere accesso a fonti di finanziamento. “Questo ha permesso loro di continuare a concedere prestiti” ha detto. “La Bce e’ impegnata nel riparare i canali del credito” ha assicurato Draghi.
“Siamo consapevoli delle difficolta’ in cui si trovano le banche a causa dello stress sui titoli sovrani, la tenuta dei mercati e la scarsita’ di finanziamenti” ha aggiunto, spiegando che la Bce e’ anche consapevole delle sfide che si trovano davanti gli istituti per “innalzare i livelli di capitale e dei rischi legati alla recessione”.
Draghi ha quindi lanciato un monito ai governi di Eurolandia affinché recuperino “credibilita’” finanziaria.
“Questo autunno le tensioni sui mercati finanziari si sono intensificate di nuovo con effetti molto negativi sulla fiducia e sulle condizioni di finanziamento”, ha spiegato il presidente della Bce sottolineando che “i rischi al ribasso per le prospettive economiche sono aumentati”.
Il grado di attivita’ economica “e’ debole – ha sottolineato Draghi – E’ in questo contesto, la Bce ha deciso di ridurre i tassi di interesse di 25 punti base all’inizio di novembre 2011″.
Per il presidente dell’Eurotower le “disfunzionalita’ sui mercati dei titoli di Stato in diversi Paesi ostacolano la politica monetaria unica nell’area” con un impatto negativo sui prestiti a imprese e famiglie. “I governi devono – sottolinea – individualmente e collettivamente, ripristinare la credibilita’ dei mercati finanziari nei confronti”.
Draghi ha quindi ribadito che le misure provvisorie adottate dalla Bce contro la crisi del debito, come l’acquisto dei titoli di stato dei paesi della zona euro in difficolta’, “sono limitate”. “La politica monetaria della Bce e’ costantemente guidata dall’obiettivo di mantenere la stabilita’ dei prezzi nell’area euro”, ha sottolineato. Gli interventi non convenzionali della Bce sul mercato dei titoli “non sono eterne, ne’ infinite”, ha tenuto a precisare Draghi da Bruxelles.
“La Bce non puo’ fare nulla al di fuori del Trattato, non puo’ sussidiare i governi”, ha poi concluso Draghi, sottolineando che l’Eurotower “e’ il prestatore di ultima istanza per le banche solvibili”.
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