Pensioni, lunedì il piano Monti al Cdm. In arrivo tassa sul lusso e Irpef più cara
Lunedì il consiglio dei ministri dovrebbe presentare il pacchetto di interventi sul sistema pensionistico.
Tra le misure che si applicheranno è prevista l’estensione a tutti del sistema contributivo nella forma pro-rata per il calcolo della pensione e l’accelerazione dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne dipendenti del privato, che dovrebbe passare da 60 a 63 anni già l’anno prossimo per unirsi a quella degli uomini già nel 2018 e non più nel 2026. I contributi a carico dei lavoratori autonomi attualmente intorno al 20-21 per cento, si innalzeranno di un paio di punti. Blocco dell’adeguamento degli assegni (con l’esclusione di quelli al minimo) alla dinamica dell’inflazione dal quale arriveranno quasi 5 miliardi di euro.
Il ministro Fornero punta soprattutto al superamento delle pensioni di anzianità ma il no netto dei sindacati e di una parte del Pd presagisce una partita ancora lunga. L’aspetto più complicato al quale hanno lavorato i tecnici del governo è quello di prevedere per tutti un’unica soglia di età contributiva a 41-43 anni per andare in pensione, con l’esclusione di coloro che hanno raggiunto 63 anni senza avere però quella anzianità contributiva: a loro verrebbe concesso di lasciare il lavoro, ma con una penalizzazione. In questo modo l’età di uscita tenderebbe a coincidere con quella della pensione di vecchiaia.
Inizia a circolare l’entità delle prime misure presenti nella manovra che il governo Monti sta mettendo a punto: tra queste la tassa sui beni di lusso il cui gettito andrebbe a finanziare la prevista riduzione dell’Irap. Questa misura va ad aggiungersi a una patrimoniale ‘leggera’ nell’ambito delle misure del ‘pacchetto casa’. Questa misura prevederebbe un meccanismo impositivo progressivo che andrebbe ad incidere su coloro che possiedono più di un’abitazione.
L’importo della manovra può salire a 25 mld. Accanto alla correzione del deficit, per circa metà del totale, ci sarà anche un pacchetto di misure per la crescita. Per reperire risorse si pensa ad un incremento di due punti percentuali delle aliquote Irpef più alte, quelle al 41 e al 43%.
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