Ecco la manovra, misure per 24 mld. Stretta su pensioni: uomini a 42 anni, donne a 41
La tanto temuta manovra anti crisi è pronta, queste le cifre: 24 miliardi, 20 al netto della delega fiscale. Ma tre le misure che veranno adottate la più allarmante è sicuramente quella sulle pensioni con l’estensione del contributivo per tutti, la flessibilità in uscita fra 63 e 70 con fasce diverse per uomini e donne, un incremento dell’anzianità a 42 anni per gli uomini e 41 per le donne.
Previsto, sul fronte delle imprese, il taglio dell’Irap sul costo del lavoro.Il provvedimento che ‘esce’ dal giro di tavolo con le parti sociali punta ad avere “un impatto congiunturale positivo e vantaggi a lungo termine”.
Una manovra da 20 miliardi, spiega Monti, più i 4 mld previsti dalla delega fiscale, che prevede l’intensificazione dell’azione di risanamento e una serie di provvedimenti strutturali: da quelli previdenziali fino a quelli infrastrutturali.
E questo, avrebbe sottolineato il premier, per assicurare una crescita solida. In attesa delle reazioni delle parti, il premier si è detto comunque “colpito” dalla comune consapevolezza della difficoltà del Paese.
Metodo contributivo per tutti come illustrato dal ministro del Welfare Elsa Fornero: Sara’ flessibile la scelta delle pensioni nel settore privato da un’età minima di 63 anni a 70 calibrata su incentivi per chi resta e disincentivi per chi va via prima. Per le donne la fascia andra’ da 63 a 70 anni, per gli uomini da 66 a 70. Le fasce entrerebbero in vigore nel 2012 ed e’ prevista la convergenza tra l’eta’ di uomini e donne nel 2018, a 66 anni. Saranno abolite le finestre di uscita per le pensioni: ”sono un bizantinismo inutile”. Inoltre e’ previsto l’aumento delle aliquote dei lavoratori autonomi ed un contributo di solidarieta’ per regimi speciali. Sul nodo dell’anzianità, particolarmente sensibile per i sindacati, viene confermato il superamento della soglia dei 40 anni. Sara’ possibile accedere alla pensione di anzianita’ con 42 anni di contributi per gli uomini e con 41 anni di contribuzione per le donne.Protette invece le fasce più deboli per quanto riguarda l’adeguamento annuale degli assegni. E’ previsto un sacrificio per l’indicizzazione all’inflazione ma saranno salve le pensioni minime.
Niente misure sul mercato del lavoro che è il settore come ha spiegato il premier nel quale e’ più necessaria la concertazione. Concertazione che è un po’ meno necessaria nella previdenza e un po’ meno ancora nella politica economica.
Nel pacchetto le misure per la patrimonializzazione, illustrato dal ministro dello Sviluppo Corrado Passera, l’irap defiscalizzata sul costo del lavoro, nuovo credito attraverso il fondo di garanzia alle pmi che prevede a regime qualche decina di miliardi di euro, sostegno all’internazionalizzazione.
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