Camusso alza la guardia: Se sono queste le proposte del governo sono indigeribili
La Cigl è stata chiara: il sindacato è pronto a “sostenere le scelte giuste e altrettanto determinata a contrastare quelle che riteniamo sbagliate”. Così la segretaria Susanna Camusso e avverte: “Sulla previdenza non si fa cassa“, ha avvertito il leader della Cgil. “Non pensiamo che la prima urgenza sia l’assistenza”, ha affermato Camusso spiegando che “il nostro sistema è in equilibrio. Ci pare, e speriamo di sbagliarci, che stiamo parlando non di riforma ma di far cassa”.
Il sindacato si opporrà ad eventuali misure che vadano in questa direzione e, in merito alle indiscrezioni emerse sui nuovi provvedimenti che potrebbero riguardare il settore previdenziale Camusso ha annunciato: “Se sono queste le proposte del governo sono indigeribili”.
Non manca l’affondo a Confinfustria in riferimento alle parole del vicepresidente Alberto Bombassei, che nei giorni scorsi aveva dichiarato che a 70 anni sarebbe in grado di poter mettere la tuta da ferroviere e manovrare il treno: “Non c’è bisogno che si mettano loro la tuta per condurre i treni perché ci sono tanti lavoratori che la mettono benissimo”.
Camusso ha parlato durante l’assemblea generale delle delegate e dei delegati tenutasi al Palalottomatica di Roma che è servita a discutere di nuovi temi da affrontare per segnare “un cambio decisivo di rotta”. Nove le proposte articolate che vanno dalla richiesta “dopo anni di colpevole mancanza” di una strategia politica industriale alla riduzione significativa delle 46 diverse forme contrattuali esistenti, senza ulteriori riforme.
Da una riforma degli ammortizzatori sociali che “garantisca tutele dignitose e politiche di qualità e rilancio della pubblica amministrazione”. Dal favorire l’ingresso delle donne e dei giovani in un mercato del lavoro stabile e con pieni diritti alla lotta contro la piaga del lavoro nero. E ancora dalla centralità del Mezzogiorno per il bene dell’interno Paese, al mettere fine ad ogni tipo di economia mafiosa riaffermando la legalità.
Giudizio negativo anche quello della Cisl. “Le tasse sono caricate solo su quelli che hanno ritenute alla fonte, quelli che hanno guadagni superiori invece non devono sfuggire alle esigenza di equità”, dice Bonanni sollecitando sui “consumi la stessa attenzione” posta al ‘taglio’ dell’Irap.
Ma è sulle pensioni che usa i toni più duri: “Va bene l’equilibrio dei conti ma è troppo veloce il passaggio al contributivo e l’innalzamento dell’età”. E la somma dei due interventi “non è una modifica sostenibile”. Non solo: “Per le donne è difficile raggiungere il traguardo dei 41 anni ed è sbagliato il provvedimento sulle rivalutazioni delle pensioni”. Inoltre, conclude, manca la parte che rende “obbligatoria” la previdenza integrativa.
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