Elezioni Russia, Clinton in allarme: accuse di brogli. Mosca blindata
Oltre al vistoso calo di consensi Vladimir Putin deve fare anche i conti con le accuse di brogli che da più parti si stanno levando per le elezioni che si sono svolte nel paese e che hanno fatto ottenere al partito Russia Unita poco meno del 50% dei voti e il presidente Dmitry Medvedev, sollecitato dagli osservatori internazionali, non ha potuto fare altro che incaricare la Commissione elettorale centrale di indagare sulle presunte irregolarità.
Parlano chiaro i video che stanno circolando in queste ore su internet che attestano come gli osservatori siano stati espulsi dai seggi elettorali sebbene il presidente affermi che non si tratta di prove plausibili.
Ha mosso dure critiche in merito il segretario di stato americano Hillary Clinton: “Le elezioni non sono state né libere né giuste”, ha detto a Vilnius per il diciottesimo consiglio ministeriale dell’Osce (l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) che la Lituania presiede fino a fine anno.
Dello stesso avviso anche il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle che ha chiesto che la Russia indaghi sui massicci brogli denunciati e ha aggiunto: “Prendiamo atto con preoccupazione dei rapporti degli osservatori Osce sulla Russia”. Rapporti che dimostrano come la Federazione russa, ha proseguito, “abbia da compiere ancora una lunga strada per il rispetto pieno degli standard dell’Osce”.
Presente all’incontro anche il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che non ha commentato i risultati del voto. La Commissione elettorale centrale da Mosca ha respinto le accuse e il portavoce della Commissione Nikolai Konkin, citato dalla Interfax, ha mandato a dire alla Clinton di preoccuparsi delle elezioni negli Stati Uniti.
Intanto Mosca è blindate e la tensione continua a salire Le autorità stanno dispiegando nel centro della capitale russa migliaia di poliziotti e agenti delle forze di sicurezza del ministero dell’Interno. Come riporta la Bbc, il portavoce del ministero dell’Interno, il colonnello Vasily Panchenkov, ha riferito che l’ingente spiegamento di forze serve a “garantire la sicurezza dei cittadini”. Ieri sera almeno 300 manifestanti che protestavano contro i presunti brogli elettorali sono stati arrestati dalla polizia.
Quanto al risultato elettorale, il premier Vladimir Putin riconosce ma al tempo stesso minimizza il calo di consensi registrato da Russia Unita. “Ci sono state perdite ed erano inevitabili, inevitabili per qualsiasi forza politica, specialmente una che, e non per il primo anno, ha la responsabilità della situazione nel paese”, ha detto il premier parlando ad esponenti di Russia Unita.
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