Fiorello, gran finale con Benigni e Jovanotti ma Famiglia Cristiana non gradisce monologo sul profilattico
Finale col botto per lo show di Fiorello, Il più grande spettacolo dopo il weekend che grazie alla sua bravura e alla presenza dei super ospiti Jovanotti e Roberto Benigni, raggiunge oltre il 50% di share. Come ci si aspettava. Ma a far notizia oggi è il commento di Famiglia Cristiana contro il monologo dello showman sull‘utilizzo del preservativo (e della stessa parola che con una circolare Rai era stata vietata il primo dicembre in concomitanza della giornata mondiale contro l’Aids). Il lungo monologo, ironico che però ha sottolineato l’utilità del profilattico per evitare il rischio contrarre malattie sessualmente trasmissibili come appunto l’Aids, non è stato gradito da Famiglia Cristiana che lo ha definito “di cattivo gusto”. Il giornale ha attaccato anche l’Inno del copro sciolto’ cantato dopo da Benigni. ”Certo – scrive Famigila cristiana – ci voleva del coraggio. Ma senza coraggio non c’è trasgressione. E dalla capacità di trasgredire si giudica la statura di un artista. Così anche Fiorello, finalmente, si adegua. Già accusato di fare una tv nazional popolare, perfino adatta alle famiglie – l’imputazione è grave, non sottovalutiamone il peso – porta adesso la trasgressione alle alte vette dello share”.
Quindi l’articolo prosegue: ”Non solo fa cantare a Benigni l’elogio della cacca e dei suoi modi di produzione, creando una breccia nel conformismo imperante. Ma pronuncia la parola vietata, profilattico, e per di più ne fa una tematica da coro, coinvolgendo un pubblico che davvero non sapeva di dover osare tanto. E la domanda infernale al direttore Mazza, brividi in platea: l’ha mai usato, lei, il profilattico? Lo sventurato piegò il capo”.
”Trasformare una simile dialettica – è la conclusione – in cori ridanciani, invitare il pubblico a sghignazzare, tirarla lunga con battute e allusioni, scivolare sul pruriginoso, questa non è trasgressione. E’ goliardia retrodatata, cattivo gusto. E mancanza di rispetto per le famiglie, a cominciare da quei tanti ragazzi che d’abitudine non seguono la tv ma accorrono quando c’è Fiorello. Che non sa di essere in cattedra e, per una volta che fa lezione, straparla”.
Dello stesso avviso anche Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori cattolici Aiart, che definisce quello “sul profilattico e sull’Inno del copro sciolto’ una pagina non certo felice, uno scadimento che non fa certo onore al principale show man italiano”. ”Perché dover tornare a sventolare l’argomento del profilattico, quando bisognerebbe cominciare a parlare anche di una sessualità più responsabile? – continua Borgomeo – Il richiamo poi alla ‘cacca’ ci sembra un modo molto a buon mercato per fare ascolto. Peccato che l’ultima puntata sia finita in questo modo”.
Plaudono invece Equality Italia e Gay Center le performance di artisti che hanno espresso il loro parere valgono ben piu’ di centinaia di campagne d’informazione di prevenzione all’Aids e alle malattie sessualmente trasmissibili. Ora tutta la Rai – conclude – deve impegnarsi a fondo al tema di una corretta e diffusa informazione rispetto a questo tema, da anni colpevolmente dimenticato”. Dice Rosaria Iardino responsabile salute di Equality; si accoda Fabrizio Marrazzo portavoce del Gay Center: “l messaggio degli artisti, con cui da sempre collaboriamo proprio per veicolare campagne di prevenzione rriva soprattutto ai giovani, fascia che di più ha bisogno d’informazione sul tema dell’Aids. La citazione di Fiorello del preservativo come ‘Salva la vita pischelli’ – conclude – è geniale, perché rimarrà come tormentone e permetterà a noi operatori sociali di veicolare un messaggio in modo scherzoso e diretto, utile a salvaguardare la salute di molti ragazzi”.
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