Monti blinda la manovra, domani voto di fiducia. La Lega torna partito di lotta
Oggi il testo della manovra è approdato alla Camera ed è iniziato l’iter definitivo per il voto di fiducia previsto per domani alle 19.30.
150 le proposte di modifica, 50 circa solo provenienti dalla Lega che anche oggi alla Camera, come ieri in Senato, ha protestato contro le misure del governo Monti sia verbalmente che con i soliti cartelli, “No all’Ici”. Il presidente Fini è immediatamente intervenuto richiamando all’ordine e poi ordinando l’espulsione l’espulsione di Gianluca Buonanno e Fabio Rainieri che, tra l’altro, si sono messi a sedere tra i banchi del governo.
Non sono mancati i fischi sempre provenienti dai banchi della Lega ai quali Fini ha replicato: “Sono i pecorai che fischiano, non i deputati”, e’ sbottato Gianfranco Fini dal banco della presidenza”. Massimo Pini ha anche insultato il presidente della Camera chiamandolo cialtrone.
Ripresa la seduta il ministro Giarda ha posto la questione di fiducia sul testo della manovra economica “approvato dalle commissioni”, senza emendamenti o articoli aggiuntivi.
Restano forti, ad ogni modo, i giudizi contrastati sulle misure: “Le modifiche alla manovra vanno nella direzione da noi auspicata ma non tutto quello che è uscito ci piace. Siamo stupefatti da alcune debolezze sulle liberalizzazioni”, ha sottolineato il segretario del Pd Pierluigi Bersani.
Resta il no dell’Idv ‘La profonda iniquità non è venuta meno”, soprattutto per quanto riguarda ”l’evasione fiscale e sul capitolo delle frequenze tv”, ha spiegato Massimo Donadi, al termine di una lunga riunione per una riflessione sulle modifiche al decreto Monti. Quindi ”voteremo contro” la manovra.
Soddisfatto per le misure prese circa gli sgravi sull’Imu legati ai figli Pier Ferdinando Casini. “Finalmente un primo segnale concreto per le famiglie italiane”, sottolinea il leader dell’Udc in una conferenza stampa alla Camera facendo notare che “non è vero che questa manovra colpisce i soliti noti”. E spiega: “Io concordo con Monti. Sono state colpite fasce che erano state esentate in passato. Non c’è una patrimoniale formalmente intesa ma di fatto c’è una tassazione sui patrimoni. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno”.
Perplessità anche dal Pdl “Non conosco ancora tutte le modifiche alla manovra. Le stiamo valutando ma abbiamo molte, molte perplessità”, ha detto l’ex premier Silvio Berlusconi
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