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Cosa Nostra, vasta operazione dei Ros: Messina Denaro ormai braccato. In carcere il sindaco antimafia di Campobello

E’ ormai braccato il boss mafioso Matteo Messina Denaro dopo l’operazione portata a termine questa mattina dai Ros che ha portato a 11 ordinanze di custodia cautelare proprio negli ambienti vicini al boss. L’operazione “potrebbe contribuire a destabilizzare il meccanismo che continua a proteggere il boss, spesso difficile da penetrare”, ha detto il Procuratore capo di Palermo Francesco Messineo a margine della conferenza stampa per gli arresti di oggi. “E’ un’operazione importante – dice ancora – perché alcuni soggetti coinvolti sono riferibili proprio a Messina Denaro. Spero che concorra a chiarire il meccanismo di complicità che segue il latitante”. Denaro, “puo’ contare su una rete di fiancheggiatori che svolgono il ‘compito’ gratis, senza chiedere nulla in cambio, una sorta di adesione ideologica alla figura del latitante. C’è quasi un impegno collettivo di protezione nei suoi confronti.
In carcere anche il sindaco di Campobello di Mazara (Trapani), Ciro Caravà, accusato di associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, la famiglia mafiosa di Campobello di Mazara avrebbe tenuto uno “stretto collegamento” con il boss latitante e “attraverso un pervasivo controllo del territorio” sarebbe riuscita a “infiltrare progressivamente le attività imprenditoriali ed economiche dell’area”.
Per non destare sospetti il sindaco aveva deciso di fare costituire il Comune parte civile nei processi a carico di Messina Denaro, ma sono numerose le intercettazioni a tirare in ballo il primo cittadino. In una conversazione la moglie di un boss spiega al marito che proprio grazie a Ciro Caravà avrebbe ottenuto in regalo i biglietti aerei per raggiungere il congiunto nel carcere del Nord Italia. Non solo. Gli inquirenti sono convinti, inoltre, che il sindaco Caravà avrebbe distribuito ai mafiosi anche lavori e appalti del Comune. Come emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Maria Pino, già nel 2006 Caravà era stato denunciato per estorsione e voto di scambio. Ma l’inchiesta finì con un’archiviazione. Nel 2008 il Viminale inviò gli ispettori al Comune per verificare eventuali infiltrazioni mafiose. Caravà è stato rieletto primo cittadini nel giugno scorso.