Bagnasco: Nessun privilegio, paghiamo gia’ l’Ici. Lo stipendio di un vescovo? 1.300 euro
”Speriamo che la trasparenza dei dati possa spegnere ogni polemica sull’Ici perché non ha fondamento”. Così Angelo Bagnasco a margine dell’incontro ‘Lo sviluppo umano ha bisogno di cattolici’ in corso all’Università Gregoriana di Roma.
Bagnasco ha sottolineato che “le polemiche vanno avanti dall’estate scorsa, ma i dati forniti quasi ogni giorno da ‘Avvenire’ mettono in evidenza la realtà delle cose”.
Sulle esenzioni all’Ici ha ribadito che è possibile ”chiarire e fare alcune precisazioni laddove nella formulazione di qualche punto della legge queste precisazioni si rivelino necessarie”. Quanto all’ordine del giorno di Gabriella Giammanco sull’Ici agli immobili che ha avuto il parere favorevole del governo, ”la cosa non ci preoccupa per niente”, ha detto il cardinale.
Sull’8 per mille ”certamente non esiste una ‘cresta’ dei vescovi – ha poi affermato – perché tutto il resto dell’otto per mille che non è destinato al sostentamento del clero va per la carità, in Italia e all’estero, per opere di solidarietà che la Chiesa fa da sempre, e va anche per opere pastorali, oratori e manutenzione delle chiese. Tutto è trasparente e rendicontato come risulta dai rendiconti pubblici che sono sul sito internet della Cei”.
“Le cifre – ha aggiunto il cardinale – sono sotto gli occhi di tutti, i nostri stipendi sono dell’ordine di circa 1.300 euro anche se qualcuno di molto autorevole dice che sono troppo modesti, per noi sono più che sufficienti e ringraziamo il Signore”.
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