Tremonti sale in cattedra e Passera lo bacchetta: Non serve un’altra manovra
“Non c’è nuesun’altra manovra in arrivo” Così il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera che risponde indirettamente, durante la trasmissione di Fabio Fazio, Che tempo che fa, all’ex ministro Tremonti. “C’è stata la manovra, c’è stato il piano Monti di salvataggio per bloccare l’impatto di Grecia due e adesso tutti i pezzi del Paese devono muoversi, dalla giustizia allo sviluppo, all’istruzione, per cercare di finanziare con le cose che si possono trovare in quei settori”. “Nessuno oggi è al sicuro data la situazione mondiale – ha spiegato Passera – ma con questo piano abbiamo messo in sicurezza l’Italia ed evitato il rischio della Grecia, che era ad un passo, recuperando in credibilità. Prerequisito questo di tutte le altre cose. Adesso – ha aggiunto – mese dopo mese dobbiamo consolidare il piano di rigore che reinneschi la crescita dopo dieci anni di non crescita. “Dovremo fare ancora tante cose per il Paese e ci sarà bisogno di nuove risorse per l’economia che sta andando male. Per questo bisogna trovare risorse attraverso altre leve come l’evasione fiscale, la riduzione dei costi, l’utilizzo al meglio dei fondi europei e di quelli che ci sono”.
E, assicura, “il nostro impegno per combattere l’evasione fiscale sarà senza pace”. “Dobbiamo reperire 120 miliardi che sono stati veramente rubati agli altri – ha affermato Passera – e questo ci permetterà di fare investimenti per la crescita rendendo tutto più equo”.
Il ministro ha anche commentato le agitazioni da parte di alcune categorie professionali che hanno di fatto bloccato il tema delle liberalizzazioni. “Arrabbiatura pazzesca ma non finisce qui” ha detto, sottolineando che “nel decreto ci sono cose clamorose positive e fortissime in tema proprio di liberalizzazioni. Un paio di cose non sono ancora state messe dentro – ha spiegato – e il caso dei farmacisti è emblematico perché si è trattato veramente di un grande peccato anche per loro. Era una liberalizzazione giusta, molto limitata che dava spazio alle parafarmacie, ai giovani. E comunque ci torneremo”.
“Venderò le mie azioni di Intesa Sanpaolo” ha annunciato poi il ministro rispondendo a proposito di un suo possibile conflitto di interessi legato al suo ex incarico. “Il conflitto di interessi non c’è perché so che non c’è – ha rimarcato Passera – Non era mia intenzione dire quello che sto per dire ma siccome è stato tirato fuori ancora una volta questo tema pur precisando che ci sarebbero dei meccanismi per rendere neutrale questa cosa, a questo punto togliamoci il dubbio, venderò le mie azioni e basta”.
Quanto al tema delle frequenze televisive, “è un tema dove ovviamente io non decido da solo. Ho preso l’impegno di fare delle proposte al governo. Probabilmente – ha sottolineato – le ragioni di mercato, tecnologiche che hanno portato alla decisione del Beauty Contest si sono molto modificate nel corso degli ultimi due-tre anni. Di fronte ad una situazione di richiesta di sacrifici agli italiani pensare che un bene raro e prezioso e comunque pubblico possa essere dato gratuitamente non lo tollereremo e quindi verosimilmente non lo tollereremo. Detto questo – ha aggiunto – dovremo trovare il modo giusto per usare al meglio queste cose che non è detto possano essere solo frequenze televisive ma potrebbero anche essere nuove tecnologie”.
E’ incalzato da Fazio che gli chiedeva dei tempi che occorrerranno a questo governo per fare tutte le cose in programma ha detto: ”Prevarrà la saggezza e prevarrà il buonsenso di utilizzare un’occasione un po’ straordinaria di un governo in cui tutti insieme si lavora per fare le cose che sono necessarie per il Paese e quindi il tempo fino alla fine della legislatura ci sarà”.
“Comunque è il Parlamento che decide – ha spiegato – e se dovessero decidere di fermarci prima non possiamo farci nulla ma io suggerisco di non parlarne ora tanto ci possono mandare a casa quando vogliono. E’ inutile dare la sensazione al mondo che è un lavoro che è pronto per essere interrotto. Si tratta di un lavoro fatto di una prima fase – ha proseguito Passera – con tutte le altre cose in corso. Noi lavoriamo perché ci sono tante cose che possono servire a rimettere in moto questo Paese”.
E a una precisa domanda se pensa di restare in politica anche al termine del suo mandato ha risposto: “Chi lo sa? Non so ancora nulla. Certo occuparsi di bene comune è il più bello dei lavori. Vedremo”.
Passera ha parlato anche di Fiat. “Dobbiamo fare in modo – ha affermato – che così come tanti altri imprenditori italiani continui a investire in Italia perché l’Italia oggi non è attrattiva dal punto di vista degli investimenti”.
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