Liberata la Savina Caylyn, per 10 mesi nelle mani dei pirati

Liberata la ‘Savina Caylyn‘, la nave della compagnia D’Amato sequestrata l’8 febbraio 2011 vicino all’isola yemenita di Socotra da un gruppo di pirati somali.
L’equipaggio è composto da 22 uomini, 17 indiani e 5 italiani: Giuseppe Lubrano Lavadera, comandante della nave, e Crescenzo Guardascione, terzo ufficiale di coperta, entrambi di Procida; Gianmaria Cesaro, allievo di coperta, di Sorrento; Antonio Verrecchia, direttore di macchina, di Gaeta, ed Eugenio Bon, primo ufficiale di coperta, di Trieste.L’operazione si è conclusa alle 4 ora locale ad Harar Dhere, a nord di Mogadiscio, con il capo pirata Ilyaas, del clan Murar Shade, che a sua volta fa parte della grande famiglia degli Hawiye. La presenza di 17 indiani tra l’equipaggio potrebbe avere reso difficoltose le trattative, a causa dell’atteggiamento aggressivo dell’India nei confronti dei pirati.Interpellata dall’Adnkronos la Farnesina mantiene il “riserbo stampa” sulla vicenda.Il presidente del Consiglio Mario Monti ha espresso la sua più viva soddisfazione per il rilascio dell’equipaggio e della nave italiana. Monti, si legge in una nota di Palazzo Chigi, si sente molto vicino ai cinque marinai italiani rilasciati, e alle loro famiglie, per la dura prova che hanno dovuto sopportare in questi lunghi mesi di attesa.