Russia, manifestanti in piazza: Siamo 120mila, con noi anche Gorbaciov
Sono attese oggi a Mosca, sulla via Sakharov, almeno 50mila persone, per sollecitare la riapertura delle urne per nuove elezioni legislative dopo quelle truccate dello scorso quattro dicembre (in 47mila avevano aderito alla pagina facebook della protesta, a ieri sera). Altre manifestazioni sono state organizzate in diverse città russe: a Vladivostok, Yuzhno-Salhalinsk, Vlagoveshechensk ma anche più a est ancora, a Khabarovsk. In quest’ultima città, 200 persone sono scese sulla piazza Komsomolskaya malgrado la tempesta di neve e la temperatura di venti gradi sotto lo zero.
Nel frattempo la polizia ha arrestato un numero ancora imprecisato di giovani attivisti che facevano campagna nella metropolitana di Mosca.
Alla grande manifestazione prevista a Mosca, per plebiscito su Internet, interverranno il blogger Alexei Navalny, gli scrittori Boris Akunin e Dmitry Bykov, Mikhail Gorbaciov e l’ex premier Boris Nemtsov. Parteciperanno l’oligarca candidato alle elezioni presidenziali, Mikhail Prokhorov (mischiato tra la folla, pronto a parlare ma solo se gli verrà chiesto, dice), l’attivista Evghenia Chirikova, le migliaia di giovani che all’improvviso, dopo la diffusione delle immagini dei brogli alle elezioni, hanno deciso di scendere in piazza (e come aveva detto Navalny, di ”uscire dai loro computer”, dove da tempo seguivano le notizie sulla diffusione della corruzione nel partito putiniano al potere di Russia Unita).
E il ‘New York Times’ dal canto suo ha ricostruito le origini della svolta dei ragazzi apolitici fino a ieri, raccontando la storia di Mikhail Kasakov, detto ‘Panda’, project manager alla Social Network Agency di Mosca. Come molti suoi coetanei, non era interessato alla politica. Ma la polizia il 5 dicembre scorso lo ha arrestato mentre usciva dal Red Espresso Bar di Mosca con una tazza di caffè in mano, mischiato suo malgrado con i manifestanti contro i brogli del giorno prima. A nulla sono valse le sue proteste, è stato arrestato per ”aver resistito in modo attivo” alle autorità. ”Ci siamo sentiti tutti molto a disagio perché è stato arrestato per niente. Ci siamo sentiti tutti non protetti”, ha testimoniato Irina Lukyanovich, una sua collega di 23 anni.
Denis Terekhov, il proprietario 32enne della compagnia, ha assoldato un avvocato difensore per Kazakov, e ha firmato un fondo per un giornale, come ”imprenditore che paga le tasse”, per protestare contro quanto avvenuto. ”Sono contrario alla retorica populista, la situazione economica attuale mi fa gioco e sono disponibile a spiegare a chiunque che, per l’imprenditore tipo, Russia Unita è meglio del Partito comunista. Sono anche contrario alla rivoluzione: ho una madre anziana e una figlia giovane. Ma per cortesia, potete dimostrare un po’ di rispetto per me, i miei dipendenti e per il buon senso?”’, aveva scritto, spiegando meglio di qualsiasi commento la svolta avvenuta all’inizio di dicembre nell’opinione pubblica russa.
Degli 80 dipendenti della società, prima di dicembre, solo uno partecipava alle manifestazioni anti Putin. Gli altri andavano a ballare o a cena fuori. Alla manifestazione del dieci, sulla Bolotnaya Ploshad, c’erano fra i 20 e i 25 impiegati della società. Al brindisi aziendale sono stati distribuiti i nomi e i numeri di telefono degli avvocati messi a disposizione per chi oggi si troverà nei guai.
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