Caso Scazzi, al via il processo alla famiglia Misseri. Giornalisti fuori e dentro l’aula, Avetrana parte civile
E’ cominciata poco fa, con qualche ritardo, la prima udienza del processo davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Taranto per l’omicidio della 15enne Sarah Scazzi, uccisa il 6 agosto del 2010 ad Avetrana. In aula sono presenti le due principali imputate, dei nove complessivamente rinviati a giudizio, e cioè Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, entrambe detenute, accusate di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Sono presenti anche Michele Misseri, rispettivamente padre e marito delle due, accusato di concorso in soppressione di cadavere e di altri reati minori, e il nipote Cosimo Cosma, imputato di concorso in soppressione di cadavere.
In aula è giunta anche la famiglia Scazzi, la madre Concetta Serrano Spagnolo, il padre Giacomo Scazzi e il fratello Claudio. La Corte d’Assise è presieduta da Cesarina Trionfo.
Il Comune di Avetrana si è costituito parte civile poco dopo l’avvio dell’udienza. In aula sono presenti anche il sindaco Mario De Marco e il vicesindaco Giovanni Scarciglia. La Corte di Assise di Taranto è presieduta da Cesarina Triunfo, giudice a latere Fulvia Messerini, ed è composta da sei giudici popolari dei quali cinque donne e un uomo.
Non sono presenti in aula alcuni imputati minori come l’avvocato Vito Russo, Antonio Colazzo, Cosima Prudenzano e Giuseppe Nigro, accusati tutti di favoreggiamento personale (l’ex legale di Sabrina anche di intralcio alla giustizia) e Carmine Misseri, Fratello di Michele, accusato di concorso in soppressione di cadavere.
Le altre parti civili che sono costituite al processo sono la madre della vittima, Concetta Serrano Spagnolo, il padre Giacomo Scazzi e il fratello Claudio, difesi dagli avvocati Valter Biscotti, Antonio Cozza, e Nicodemo Gentile. Altra parte civile anche l’ex badante romena della famiglia Scazzi, Ecaterina Pantir, difesa dall’avvocato Luigi Palmieri.
Gli avvocati difensori di Sabrina e Cosima, all’avvio dell’udienza, hanno dichiarato il loro dissenso nei confronti delle riprese televisive del dibattimento che dovrebbero essere garantite dalla trasmissione Rai ‘Un giorno in pretura’ e poi riversate alle altre reti.
In particolare l’avvocato Nicola Marseglia, insieme all’avvocato Franco Coppi (per altro oggi assente) ha affermato che non si intravede “quel particolare interesse sociale” che invece nella sua dichiarazione ha sottolineato il procuratore aggiunto di Taranto Pietro Argentino. La procura si è detta favorevole alle riprese tv. L’avvocato Valter Biscotti, legale della famiglia Scazzi si è detto, a nome anche delle altre parti civili favorevole purché non vengano mostrate fotografie e reperti relativi alla vittima che potrebbero costituire un trauma per i famigliari.
Secondo l’avvocato Marseglia “la presenza mediatica in questo processo è stata perniciosa” e consentire le riprese televisive “potrebbe nuocere al buon andamento del processo”. Anche l’avvocato Luigi Rella che difende Cosima Serrano insieme all’avvocato Franco De Jaco si è opposto alle riprese tv. Invece l’avvocato Armando Amendolito, legale di Michele Misseri ha dato il consenso alle immagini televisive “per coerenza da parte del mio assistito”, ha detto. La Corte di Assise si è ritirata per deliberare sull’argomento.
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