Morta dopo la chemio, risentiti i cinque sanitari indagati
Riprendono oggi gli interrogatori dei medici e delle infermiere indagati dalla Procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta per la morte di Valeria Lembo, la giovane mamma di 32 anni morta poche settimane dopo la somministrazione della chemioterapia. Sembra che a provocare la morte della donna sia stata una dose letale di Vinblastina, una medicina chemioterapica.
Invece di somministrare a Valeria Lembo 9 mg di dose le avebbero somministrato, come risulta dalle cartelle cliniche, 90 mg di vinblstina, cioe’ dieci volte piu’ del protocollo previsto.
“Non sono stata io a scrivere quel numero malaedetto, ho firmato la terapia solo dopo avere verificato che i 90 mg erano gia’ stati segnati in cartella da un altro collega”, si difende l’oncologa Laura Di Noto, in un’intervista all’edizione locale di Repubblica. Sono cinque, tra medici e infermieri, le persone indagate dalla Procura che indaga sulla morte della giovane.
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