Sindacati, verso una piattaforma unitaria. Camusso: Si può fare

”Entro la fine della settimana” ci sarà un incontro con i leader di Cisl e Uil per “provare a costruire insieme una piattaforma unitaria in vista del confronto. Mi pare che in questo momento ci siano le possibilità per realizzarla”. Lo ha detto la leader Cgil, Susanna Camusso, nel corso del direttivo. ”Ci sono temi forti sui quali sembra esserci sintonia – ha osservato – a partire dalle posizioni espresse sulla riforma del mercato del lavoro, la riforma fiscale, il giudizio sulle pensioni e più in generale quello sulla manovra”. Annunci Google Separazioni Consensuali Separazioni (anche Online) Rapide e Economiche. Info Gratuite! StudioGagliardi-Partners.Com Agenzia Debiti Sistemi Legali per “Non Pagare” i Debiti quando Non Riesci a Pagare! www.AgenziaDebiti.it/non-pagare “Siamo seriamente interessati a provare a fare un accordo sindacale con il governo ma, come sempre, sarà il merito a decidere” ha affermato Camusso nella relazione introduttiva. L’anno in corso infatti, si preannuncia “drammatico” soprattutto sul versante occupazione mentre il Paese si avvia, ha spiegato ancora, verso una nuova fase di di recessione accompagnata da una crescita dell’inflazione. Un insieme, questo, che comporterà “l’impoverimento del nostro Paese e la difficoltà di tenuta sociale in molte sue aree, specie nel Mezzogiorno”. Per questo, ”in una fase così difficile fare un accordo sindacale con il governo sarebbe un risultato molto importante, ma come sempre sarà il merito a decidere”, ha ribadito Camusso ancora profilando la possibilità, più vicina, di realizzazione di una piattaforma comune con Cisl e Uil. Sui temi del mercato del lavoro, ha poi annunciato che ”la Cgil proporrà di ragionare sulla crescita, che vuol dire il varo di un piano del lavoro che deve passare anche attraverso l’adozione di scelte concrete per la costruzione di lavoro”. La prima ”urgenza”, ha sottolineato il numero uno di corso d’Italia, ”è lavorare per la riduzione della precarietà, sfoltendo drasticamente le 46 forme di ingresso nel mondo del lavoro, facendo dell’apprendistato il contratto di ingresso nel mondo del lavoro; così come sul tema della riforma degli ammortizzatori sociali abbiamo una nostra proposta fondata su due pilastri: cassa integrazione e indennità di disoccupazione”. Quanto alla riforma degli ammortizzatori sociali, il punto di partenza deve essere ”la certezza di risorse per la cassa integrazione in deroga e l’allargamento della platea di sostegno al reddito per i collaboratori e per l’intero mondo del precariato, anche perché l’emergenza occupazione sarà aggravata dalle scelte fatte sul sistema pensionistico”. La leader Cgil ha poi ribadito, oltre alla necessità di realizzare un piano per il lavoro ”incentrato sul riassetto idrogeologico del Paese e che abbia come priorità il lavoro dei giovani e delle donne” la necessità di ”adottare linee strategiche di politica industriale per evitare che l’elenco di tavoli aperti al Ministero dello Sviluppo economico diventi un elenco di croci per decretare la fine degli insediamenti produttivi nel Paese”. ”Così come – ha aggiunto – è necessario avviare la redistribuzione fiscale a favore del lavoro dipendente e dei pensionati”. Infine, a parere del segretario della Cgil, ”per recuperare risorse e far ripartire l’economia sarebbe molto importante anche la regolarizzazione dei migranti, una scelta non più rinviabile, e far emergere il lavoro nero e sommerso come parte consistente dell’evasione fiscale nel Paese”. Camusso ha poi osservato che ”nel dibattito di questo periodo l’unica e autorevole voce che ha sottolineato il ruolo del sindacato come soggetto portatore di interessi generali del Paese e non soltanto interessi di categoria è stato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”. ”I sindacati – ha detto ancora evidenziando le parole di Napolitano – difendono gli interessi generali; in assenza di questa convinzione, infatti, prevale un’idea corporativa della società e che si interloquisce con i corpi intermedi solo su specifici segmenti, senza il necessario confronto generale”.