Sciopero autotrasportatori, Sicilia in ginocchio. Confindustria accusa: c’è la Mafia dietro
Prosegue lo sciopero degli autotrasportatori in Sicilia che protestano da lunedì contro il caro benzina. A causa del blocco dei ‘padroncini’ ai caselli autostradali, ma anche lungo le arterie delle statali, iniziano a scarseggiare già le scorte di viveri nei supermercati e la benzina.
Anche questa mattina ci sono lunghe code ai distributori di benzina con automobilisti inferociti. Gli autotrasportatori dell’Aias, che hanno organizzato la protesta, hanno annunciato che lo sciopero proseguirà almeno fino a venerdì, 20 gennaio.
Invan Lo Bello, presidente degli industriali della Sicilia, accusa “Abbiamo evidenze chiare sul fatto che in molti blocchi e manifestazioni in Sicilia sono presenti esponenti riconducibili a Cosa nostra. Sappiamo che è così ad Augusta, a Lentini e dove le proteste sono più dure”, ha affermato il presidente di Confindustia Sicilia.
A controbbattere alle parole di Lo Bello ci pensa Morsello “Con sdegno – spiega Morsello – il nostro movimento denuncia una campagna denigratoria del presidente degli industriali siciliani, Ivan Lo Bello, e di tutti i rappresentanti di categoria, per le gravi dichiarazioni diffamatorie rese alla stampa, dove parlano di infiltrazioni di mafia dietro il Movimento dei forconi”. Morsello invita quindi Lo Bello e i rappresentanti dei sindacati “che si sono macchiati di questa infame accusa di fare i nomi, di dimostrare quanto da loro dichiarato, di non essere omertosi di fronte alla popolazione siciliana, che è stata ridotta alla fame dalla classe politica, dalla burocrazia con la complicità dei sindacati e della grande industria”.
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