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Lega di lotta contro Monti. Bossi a Berlusconi: Fai cadere questo governo infame

Lega in piazza a Milano contro il Governo Monti. In testa al corteo, partito da piazza Castello e arrivato in una piazza Duomo gremita di leghisti (60-75 mila persone stimano gli organizzatori), Umberto Bossi e Roberto Maroni, simbolicamente uno accanto all’altro dopo le fibrillazioni degli ultimi giorni, in parte ricomposte con la sostituzione del capogruppo Marco Reguzzoni. Con Bossi “è tutto a posto”, dice l’ex ministro dell’Interno. “La Lega non è mai stata divisa”, gli fa eco Bossi. “Sapevo che non sarebbe successo niente… Siete voi – aggiunge rivolto ai giornalisti- che lo speravate”.Prima di prendere la parola sul palco, Bossi interviene sulla situazione inLombardia dopo gli ultimi scandali che hanno coinvolto esponenti della Regione. “Penso male e se andiamo avanti così si andrà alle elezioni” e noi correremo ”da soli perché da soli abbiamo la forza per vincere”. Dal palco poi rincara la dose. Alla Regione Lombardia “li stanno arrestando tutti i giorni”. Quindi si è rivolto a Roberto Formigoni: “Oh, presidente della regione, guarda che i soldi della regione sono i soldi dei lombardi”.

L’unità della Lega e l’attacco al Governo Monti sono stati i temi al centro del comizio di Bossi. “Do un suggerimento a Berlusconi: la Lega ti chiede di far cadere questo governo infame”, dice per poi calmare la piazza che stava subissando l’ex premier di fischi e di insulti. “Calma, calma non vorrete mica che Berlusconi si metta d’accordo per la legge elettorale contro di noi. Non e’ possibile che Berlusconi parli con noi e contemporaneamente tenga in piedi questo governo”

Centinaia i cartelli contro il governo dei professori: tra le varie scritte si legge ‘Governo ladro, giu’ le mani dalle pensioni e dalla casa’, ‘Basta Roma, basta tasse’, ‘Il governo è avvisato, la Padania e’ incazzata’ e ‘No alla macelleria padana’. Al passaggio del corteo tanti applausi a Umberto Bossi e a Roberto Maroni. Tra gli slogan urlati ‘secessione’, e ‘Bossi, Bossi, vogliamo Umberto Bossi’.

Nonostante la presenza in piazza anche dell’ex capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni (“Il mio non è stato un passo indietro ma è la dimostrazione che non siamo attaccati alle poltrone”, ha detto), non c’è stata alcuna contestazione nei confronti degli appartenenti al cosiddetto ’cerchio magico’, come alcuni temevano. Unico cartello contestatore sostenuto da un militante recita ’cerchio tragico’ con al centro una foto di Umberto Bossi e Rosi Mauro e con sotto la scritta ‘salviamo il soldato Bossi’.