Why not, De Magistris “amareggiato” si difende: Chiara l’incompetenza dei giudici di Roma
Rinvio a giudizio e processo il 17 aprile prossimo per Luigi de Magistris, già magistrato e ora sindaco di Napoli, e per il consulente informatico Gioacchino Genchi, per l’accusa di abuso di ufficio. Lo ha deciso il gup di Roma Barbara Callari.
L’accusa deriva dal fatto che nell’ambito dell’inchiesta ‘Why Not’ svoltasi a Catanzaro, dove de Magistris era pubblico ministero e Genchi suo consulente, furono acquisiti illecitamente i tabulati telefonici di alcuni parlamentari senza che alle Camere di loro appartenenza venissero richieste le necessarie autorizzazioni.
Otto sono i parlamentari che compaiono come parti offese nel procedimento, tra questi Giuseppe Pisanu, Romano Prodi, Clemente Mastella e Francesco Rutelli.De Magistris si dice “amareggiato” e parla di un procedimento in cui “mi appare chiara l’incompetenza dell’autorità giudiziaria di Roma, così come è ancora più evidente l’infondatezza dei fatti”.
“Non mi aspettavo questo rinvio a giudizio – spiega – perché l’accusa rivoltami è quella di aver acquisito tabulati di parlamentari senza necessaria autorizzazione del Parlamento stesso: mai un pm potrebbe essere così ingenuo. Ritenevo e ritengo un dover costituzionale indagare nei confronti di tutti e anche nei confronti dei parlamentari e dei potenti. Mi auguro che la magistratura giudicante, nella sua autonomia e indipendenza, riconosca la correttezza del mio operato e l’infondatezza degli addebiti formulati dalla Procura di Roma”.
“L’unica nota positiva di questa giornata amara è che in un pubblico dibattimento tutti si potranno rendere conto della incredibile storia da cui ancora oggi sono costretto a difendermi”, conclude il sindaco di Napoli.
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